Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini: “Indennizzi alluvioni, stiamo ancora aspettando”
9 Dicembre 2024 / Redazione
Le aziende agricole alluvionate sono ancora in attesa di chiarezza e di indennizzi. Lo rileva Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini che chiede all’Inps di definire la partita contributiva e ad AgriCat di sbloccare i pagamenti di sua competenza.
Ad oggi, infatti, pare profilarsi una seconda proroga, che arriverà ancora una volta al fotofinish, per i contributi previdenziali relativi al primo e al secondo trimestre 2024, la nuova data di pagamento dovrebbe slittare al 17 marzo, ma l’Inps non ha ancora definito gli importi corretti che le imprese devono versare. “Con il DL Agricoltura è stata prevista un’agevolazione, ancora oggi inapplicata dall’Inps, con uno sconto del 68% per i contributi previdenziali dovuti nel 2024 per le imprese danneggiate dall’alluvione del maggio 2023 – ricorda Alberto Mazzoni, vicepresidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini (nell’immagine in apertura) – Ora si ipotizza una nuova proroga che sposterà anche la quota dovuta dei pagamenti: una soluzione insoddisfacente perché la situazione contributiva non viene chiarita dall’Inps, e lo si vede controllando il cassetto previdenziale delle nostre imprese, così continuiamo ad operare nell’incertezza, nonostante il Dl 131/24 preveda la decurtazione contributiva”.
Resta poi ancora ingarbugliata la questione degli indennizzi AgriCat, sia per l’alluvione che per le altre avversità catastrofali del 2023, dove al netto della franchigia e della quota a carico delle assicurazioni, rimane un 10% da coprire. “L’erogazione è stata sospesa dopo che sono emersi errori commessi nella valutazione dei danni: nonostante ci fossero i bollettini di campagna delle compagnie assicurative che li certificavano, AgriCat aveva rigettato le richieste – puntualizza Mazzoni – Dopo aver contestato il tutto, AgriCat ha comunicato di aver avviato ulteriori indagini, ma di tempo ne è passato parecchio e non sono ancora arrivati gli indennizzi per le avversità catastrofali del 2023, dalle gelate all’alluvione. Bisogna procedere senza indugio a ristorare i danni – conclude Mazzoni – anche perché ci sono ritardi ormai cronici, come in zootecnia, dove i contributi per lo smaltimento delle carcasse dal 2018 ad oggi, una misura sempre compresa nella gestione del rischio, non sono ancora arrivati”.