Coordinamento Mare Libero fa irruzione al Twiga e pianta i propri ombrelloni
25 Maggio 2024 / Redazione
“La spiaggia è di tutti”: con questo slogan, un gruppo di attivisti del Coordinamento Mare Libero ha fatto irruzione oggi pomeriggio all’interno dello stabilimento balneare Twiga di Marina di Pietrasanta, situato al confine con Forte dei Marmi. Circa una ventina di attivisti hanno scelto questo stabilimento della Versilia per la loro protesta dopo un’azione simili già effettuata a Ostia.
Il Twiga, celebre per essere stato fondato da Flavio Briatore e un tempo di proprietà del ministro del turismo Daniela Santanchè, è spesso frequentato da vip e personaggi illustri del mondo dell’imprenditoria, dello sport, della politica e dello spettacolo. Gli attivisti si sono presentati con teli da mare e ombrelloni portati da casa.
La loro protesta ha visto gli ombrelloni “fai da te” piantati nella sabbia dorata del Twiga, tra le lussuose tende bianche e accanto alla caratteristica giraffa, simbolo del brand creato da Briatore e soci. L’iniziativa mirava a rivendicare il diritto alla piena fruizione delle spiagge per tutti i cittadini, denunciando la privatizzazione di aree costiere.
L’azione ha causato momenti di tensione con i clienti del Twiga, che visibilmente infastiditi, hanno invitato gli attivisti a spostare altrove la loro protesta. Nonostante ciò, il blitz si è concluso nel tardo pomeriggio senza alcun intervento delle forze dell’ordine.
Ribadisce il presidente del Coordinamento Mare Libero, l’avvocato riminese Roberto Biagini: “Le concessioni demaniali marittime sono scadute. Andate liberamente a spiaggia. Nessuno vi può impedire di stendere un asciugamano nel perimetro della ex concessione per andare a fare un bagno e prendere il sole. Sabato scorso ad Ostia, oggi al TWIGA di Marina di Pietrasanta.
Nessuna forza di polizia è intervenuta e nessuno ha allontanato gli esponenti del CO.NA.MA.L..
Inviateci pure diffide, intimidazioni, ecc… Avete carta bianca e noi faremo come …Totò.
Il Coordinamento Nazionale Mare Libero è dalla parte dei diritti di libertà, dalla parte dei cittadini, dalla parte degli utenti del mare. La spiaggia è un bene comune non una proprietà privata. Se le istituzioni non hanno adempiuto al loro dovere di garantire questa libertà per servilismo e tornaconto elettorale verso le lobby dei balneari prendetevela con loro non con le persone che esercitano il loro diritto di andare a spiaggia e al mare gratuitamente”.