Così Guerrino Bardeggia da Gabicce cercò l’uomo
4 Marzo 2024 / Paolo Zaghini
Guerrino Bardeggia (1937-2004)
“Animae”
Retrospettiva a cura di Laura Badioli
Comune di Cattolica
Il 5 gennaio 2004, vent’anni fa, moriva nella sua Gabicce Guerrino Bardeggia, dopo una lunga malattia. Aveva quasi 67 anni. Bardeggia è stato pittore, incisore, ceramista e scultore eccelso di questa terra di confine fra Marche e Romagna..
Scrive Lara Badioli, curatrice della Mostra “Animae” in corso alla Galleria Santa Croce di Cattolica (dal 16 dicembre 2023 al 24 marzo 2024), nel Catalogo: “E’ un figlio del suo tempo dalla personalità riconoscibile, cresciuto in disparte in un piccolo territorio ‘marchignolo’, dove il boato della sua poetica, durante la sua vita terrena, viene attutito da confini poco inclini alla sua comprensione ed un humus poco ricettivo al suo grande messaggio”. Forse è anche vero ciò che dice la Badioli, ma Bardeggia nella sua vita ha allestito oltre 200 mostre e ha vinto oltre 500 premi ed è stato nominato Cavaliere della Repubblica Italiana. Nelle sue opere ha comunicato emozioni brillanti, intense, potenti, aggressive, sconvolgenti, apocalittiche.
“Animae” è una retrospettiva che vuole rendere omaggio alla carriera di un artista, molto legato al territorio in cui è vissuto e da cui ha tratto grande ispirazione. Sono oltre settanta le opere presentate: disegni, oli, collage, sculture e ceramiche. Dagli anni della formazione fino alle ultime ricerche artistiche prima della morte. Sempre nel Catalogo scrivono Simonetta Salvetti, Direttrice dei Servizi culturali del Comune di Cattolica, e Laura Menin, Responsabile del Museo della Regina e della Galleria Santa Croce: “Questo percorso nasce per offrire al pubblico la possibilità di avvicinarsi alla poetica e ai grandi temi su cui l’artista ha incentrato la sua ricchissima produzione – la vita, la maternità, la natura e la fede”.
Dalla Nota biografica del Catalogo: “Accanto ad un’azione figurativa proiettata all’interpretazione iconica e simbolica di molteplici tematiche poetiche e spirituali, occorre evidenziare sia la sua tensione visionaria, culminante in paesaggi informali di pura interiorità, sia i notevoli cicli dedicati alla sfera del sacro e all’universo letterario. Al riguardo spiccano i progetti ispirati alla ‘Commedia’ e, in particolar modo, all’’Inferno’ di Dante Alighieri, alla poesia di Giosuè Carducci, nonché agli episodi e alle metafore visive delle Sacre Scritture”.
Tema centrale della sua produzione è l’uomo, l’uomo nella storia dei suoi padri, nel racconto letterario e nella vita del presente, nel suo dramma esistenziale, nella fatica di vivere tentando di comprendere e di giustificare la sofferenza, il sacrificio, la solitudine che possono trovare ragione solo in un’altra dimensione alla quale elevarsi. In questa prospettiva si colloca l’abbondante produzione sacra affrontata da quest’artista lungo tutto il corso della sua vita.
Scrive Alessandro Giovanardi: “Bardeggia si è sentito sempre in grado di confrontarsi con i grandi temi esistenziali e filosofici, soprattutto quelli cristologici e biblici (…). Eppure l’artista di Gabicce si muove come una monade senza relazioni, senza confronti o scontri di gusto e di stile: testardamente solitario, nutrito di socialismo umanitario e di un cristianesimo radicale e senza compromessi”.
Bardeggia era un impulsivo pieno di energia e sempre in corsa, amava creare in velocità e ne faceva un vanto; ha prodotto un numero sorprendente di opere. La sua pittura, così come la scultura, sono immediate, evocative, a tratti ispirate, intenzionalmente distanti da ogni modello, mai ammiccanti o artificiose.
Notevole è anche la bibliografia a Lui dedicata: non solo cataloghi di esposizioni, ma anche volumi sulla sua produzione pittorica arricchiti da preziosi saggi dei maggiori critici d’arte italiani. Vorrei citarne uno solo, ma notevole per la raccolta delle opere di Bardeggia presentate e per la collezione dei principali interventi critici sulla sua opera, in 2 volumi, per oltre 400 pagine, di Fabio Passarotto e Edmo Vandi “Guerrino Bardeggia … la Vita per l’Arte, l’Arte per la Vita…” (Este Edition, 2000). E, in occasione dell’amplissima retrospettiva che nel 2014 venne allestita presso Castel Sismondo a Rimini, a dieci anni dalla morte di Bardeggia, il bel catalogo “Poemi del fuoco e della luce” a cura di Alessandro Giovanardi (Panozzo, 2014).
Nello stesso periodo della Mostra di Cattolica, la Città di Gradara, nella Rocca, ospiterà la mostra “Bardeggia. Dante e il viaggio di Francesca”, a cura di Andrea Villa, incentrata sul ciclo di opere che l’artista ha dedicato all’opera dantesca.
Ancora una volta, a sostegno della cultura, il prezioso finanziamento per la stampa del catalogo della mostra “Animae” da parte di Riviera Banca.
Paolo Zaghini