Mario Capelli, Luigi Nicolò, Adelio Pagliarani, impiccati il 16 agosto 1944 nella piazza di Rimini che da loro prenderà il nome. Di quell’esecuzione esiste la documentazione fotografica, ma l’algoritmo di Facebook non permette che sia pubblicata, perlomento non come immagine principale del post.
Noi di Chiamamicitta.it lo abbiamo fatto fino allo scorso anno nell’anniversario dei Tre Martiti. Ma quest’anno le misteriose regole di mister Zuckerberg non lo permettono più. Ma non per pregiudizio politico, o almeno si spera.
Il fatto è che il nuovo algoritmo Meta, inorridito davanti all’immagine dei tre giovani appesi alla forca nazi-fascista, premurosamente si preoccupa niente meno che della salute mentale di Chiamamicitta.it. Chiede: hai dei problemi gravi? Pensi al suicidio o ad atti di autolesionismo? Hai pensato di chiedere aiuto rivolgendoti a questo e quello?
In quest modo, si immagina, Meta-Facebook si impegna a “Live in the future”. Fraintendendo del tutto il passato, di cui non si deve avere memoria se atroce. Ma anche “pornografico”, come nel celebre caso della censura al David di Michelangelo.
Invece il presente va benissimo e nessun algoritmo viene addestrato a bloccare la spropositata quantità di notizie false, incitamenti all’odio, commenti razzisti, prodotti sia da persone in carne e ossa che da vere e proprie organizzazioni al servizio di stati e partiti politici di cui Facebook quotidiamente si pasce.
Stefano Cicchetti