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Il segretario di "Libera" spiega il suo progetto per la Repubblica e l'alleanza con il PSD


Così Matteo Ciacci vuol cambiare San Marino


28 Maggio 2024 / Paolo Zaghini

Matteo Ciacci, 34 anni (è nato il 5 maggio 1990), Segretario del partito sammarinese “Libera” dal suo congresso costitutivo nel novembre 2020. Tra i fondatori di Movimento Civico 10 nei primi anni dello scorso decennio, ne fu il coordinatore dal 2013 al 2017. Poi alle elezioni del 2019 partecipò alla nascita della lista elettorale “Libera” frutto dell’accordo di diversi movimenti politici (Movimento Civico10Sinistra Socialista Democratica, Movimento Ideali Socialisti e Riforme e Sviluppo) poi trasformatosi in Partito nel novembre 2020. In Consiglio Grande e Generale dal 2016, nel 2018 (nel semestre dall’1 aprile all’1 ottobre) venne eletto Capitano Reggente: il più giovane capo di stato al mondo. Laureato in giurisprudenza a Urbino, giornalista.

Libera” alle elezioni dell’8 dicembre 2019 prese 2.964 voti, pari al 16,49% dei votanti, eleggendo dieci consiglieri.

Ho fatto con lui una lunga chiacchierata sul suo partito, sulle aspettative per le elezioni del 9 giugno, sull’accordo con il PSD, sul dopo elezioni.

Mi sia consentito un accostamento forse più comprensibile ai riminesi che ai sammarinesi: mi ha ricordato per l’irruenza, per l’eloquio, per il getto continuo di idee, di cose da fare, l’Andrea Gnassi di vent’anni fa quando era consigliere regionale, poi provinciale e poi Segretario del nascente Partito Democratico. Stessa gioventù, stessa passione politica, stessa voglia di cambiare il mondo e di costruire progetti per la propria Città.

La conversazione prende l’avvio dal fatto politico forse più importante di queste elezioni: la coalizione delle forze riformiste e progressiste, “Libera” e “Partito dei socialisti e dei democratici” (PSD), dopo oltre quindici anni di divisioni. “Al centro della nostra azione politica di questi ultimi cinque anni all’opposizione ci sono stati i temi concreti, che toccano la gente: la tenuta dei conti pubblici, la sanità, il welfare, la qualità dell’occupazione. Libera è nata per sconfiggere i gruppi di potere che negli anni hanno pesantemente contribuito a penalizzare San Marino, a incominciare dai numerosi scandali legati al sistema bancario. Come maggiore partito di opposizione al governo democristiano ritengo che noi siamo stati al centro della politica del Paese. La maggioranza democristiana è stata costretta a confrontarsi con le nostre proposte, e a volte accoglierle”.

Con il PSD, “Libera” negli ultimi sei mesi ha saputo costruire un percorso di confronto e di condivisione su numerosi temi, nonostante la differente collocazione: il PSD al Governo e “Libera” all’opposizione. Ma la svolta si è avuta quando a marzo l’arroganza della DCS è stata battuta dalle opposizioni unite, con il contributo determinante del PSD al governo, sulla elezione dei nuovi Capitani Reggenti.

Questo percorso ha prodotto la nascita della coalizione elettorale e la stesura e approvazione congiunta del programma elettorale, che vede al primo posto i rapporti con l’Europa e la prossima associazione che consentirà di accedere, allo Stato e alle imprese, ai finanziamenti europei.

Alla domanda su quale è il quadro economico della Repubblica, Ciacci mi ha detto: “Noi vogliamo lavorare affinchè la ricchezza del Paese continui a creare un benessere diffuso, perché le nostre aziende uscite tutto sommato bene dagli anni terribili della pandemia possano continuare a crescere e offrire occupazione ai nostri concittadini, perché il bilancio statale sia in grado di continuare a dare i servizi e il welfare a cui siamo abituati. Ma il deficit strutturale estero che abbiamo in corso, 350 milioni di euro pari al bilancio annuale dello Stato, non può non preoccuparci. Non va bene ricorrere al prestito estero per pagare la spesa corrente. E poi il tasso d’interesse che paghiamo è troppo elevato: il 6,5%. Questo vuol dire 22 milioni di interessi annui. Abbiamo bisogno di ristrutturare questo deficit, di intervenire per modificare complessivamente questo prestito estero. Noi abbiamo delle idee in proposito, le abbiamo avanzate al sistema bancario. Ma pensiamo anche che sia necessaria una riqualificazione della spesa, sostenere la crescita economica e lavorare per una maggiore equità fiscale. Tutto questo farà parte delle idee riformiste che avanzeremo sul tavolo del confronto per la costituzione del prossimo governo”.

“Bene il lavoro di Banca Centrale, guidata da Catia Tomasetti, alla quale abbiamo rinnovato la nostra fiducia nel recente reincarico, nella vicenda CIS. Ma noi chiederemo al sistema bancario anche altro: essi hanno un enorme patrimonio immobiliare. Vogliamo che lo mettano in gioco per dare risposte ai giovani sammarinesi che cercano, senza riuscirci, casa. Vorremmo che Banca Centrale acquisisse le capacità di advisor sui grandi progetti economici della Repubblica, senza doversi sempre rivolgere ai grandi gruppi internazionali. Ma ci piacerebbe anche che queste non venissero più coinvolte in situazioni di vari scandali internazionali: il danno reputazionale fatto a San Marino è grave e per noi inaccettabile”. Nel 2007 i bancari occupati erano 517, nel 2023 sono scesi a 200.

E poi sottolinea la necessità di mettere mano ad un nuovo Piano Regolatore che “migliori le condizioni di vita di tutti, che punti sulle infrastrutture pubbliche e che garantisca il diritto alla casa”. Anche qui “Libera”, dice Ciacci, ha idee e proposte da mettere sul tavolo.

Ed infine la sanità. In questi ultimi anni i problemi sono cresciuti: tempi di attesa lunghi per le visite, la prevenzione si è indebolita, medici e paramedici trovano difficoltà nel proprio lavoro. “Ritengo sia necessario riorganizzare la sanità sammarinese, a partire dalla medicina di base”.

Io penso che gli elettori sammarinesi premieranno noi e il PSD aumentando il numero dei nostri consiglieri ed il peso dentro il Consiglio Grande e Generale: l’unità programmatica sulle cose da fare è stato il primo passo per smuovere la situazione di status quo imposto dalla DCS in questi  anni alla Repubblica. Il Segretario democristiano Gian Carlo Venturini sperava in un fine legislatura tranquillo, ma così non è stato. Noi e il PSD ci siamo confrontati in diversi incontri con la DCS, ma abbiamo detto chiaramente a loro che ogni decisione sul prossimo governo sarà dopo la chiusura dei seggi ed il conto dei voti di ognuno. Ed in ogni caso i temi per un cambiamento a San Marino saranno alla base di un eventuale accordo. La DCS non speri di continuare con il tran tran di questi anni. L’esperienza di RETE al governo con la DCS, fallita due anni fa, sta lì a dimostrare che i democristiani non hanno nessuna voglia di cambiare per costruire un futuro nuovo per il nostro Paese. Bene, da questo partiremo per valutare se un accordo riformatore vero con la DCS dopo le elezioni sarà possibile, oppure se dovremo lavorare per aprire altre strade. Libera non è nata per occupare poltrone, ma per fare cose per i suoi cittadini e per la Repubblica. E per fare questo in lista abbiamo donne e uomini con le capacità necessarie”.

Deciso nelle affermazioni, sicuro di avere un partito unito, ben strutturato e impegnato alle spalle, Ciacci dice che in queste poche settimane di campagne elettorale (nonostante regolamenti e vincoli assurdi posti dal Segretario di Stato agli affari interni Gian Nicola Berti) “Libera” parlerà con tutti i sammarinesi, forte dell’head line della sua campagna elettorale: “Insieme cambiare si può”.

Paolo Zaghini