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L’unico numero che io ricordi era il telefono dello zio Primo


Cum chi dis mi tu?


10 Dicembre 2023 / Enrico Santini

Quando il telefono era una cosa seria, e non un giochino per bambini soli e scimmie tecnologiche, averlo in casa significava che la famiglia apparteneva ormai di diritto, alla laboriosa borghesia, e dopo la televisione, il frigorifero, la lavatrice e la Millecento, la scalata sociale si era completata e in casa e tantomeno fuori, non si doveva più parlare in dialetto. L’unico numero che io ricordi era il telefono dello zio Primo, il 23217 di Corso Umberto I° oggi via Giovanni XXIII. Quando negli anni ’70 andammo ad abitare al Paradiso, allora la zona Vip di Coriano, anche noi, cioè io, perché a mio babbo e a mia mamma del telefono non fregava niente, potevo farmi chiamare per qualunque evenienza (si diceva così).

Ma mia mamma, la Menga de forne, come squillava, si precipitava alla cornetta  e voleva sapere chi era dall’altra parte. Non si accontentava del nome e tantomeno del cognome, il suo il suo attacco era: “Cum chi dis mi tu?”.

E lì c’era tutta la storia, la genia, il sapere atavico di generazioni.

L’albero si giudica dai frutti, il pero fa le pere, il melo le mele e l’uva non fa il vino se non c’è l’uomo, e per essere politicamente corretto, la donna, e la tecnica.

Rurali sempre,

Enrico Santini