Home___primopianoDa Dalto: “L’attuale monopolista di Rimini non vuole un supermercato in via Ugo Bassi”

Ex Questura, il Responsabile progetto RiminiLife replica a Melucci


Da Dalto: “L’attuale monopolista di Rimini non vuole un supermercato in via Ugo Bassi”


10 Dicembre 2023 / Redazione

Gentile Melucci,

ho letto il suo intervento sul tema ‘ex questura’. Avevo inteso che ne avrebbe scritto nuovamente solo in presenza di atti ufficiali dei tribunali o di nuovi progetti. Non c’è problema, ovviamente.

In realtà sarei anche in attesa di sapere quali canali privilegiati ha utilizzato nelle settimane scorse per avere in poche ore e poi pubblicare documenti provenienti evidentemente da richiesta di ‘accesso agli atti’. Ricorda? La procedura per avere quegli atti era un accesso civico generalizzato che imponeva degli obblighi da parte dell’amministrazione, questo glielo ricordo io ed è un aspetto di rilievo penale.

Veniamo a oggi. Mentre aspettiamo che il Sindaco e la giunta riflettano sulla nuova proposta che ho pubblicamente annunciato per conto di ASI, provo a spiegare alcuni passaggi che non devono esserle chiari.

Il Sindaco e la giunta tengono il punto sulla questione ‘interesse pubblico’. In realtà non spiegano, come invece dovrebbero, dati alla mano, perché RiminiLife non centra questo obiettivo, ma evidentemente sono abituati ad essere creduti sulla parola.

Noi restiamo dell’idea che riqualificare quel compendio, dotandolo di spazi ‘vivi’, sia il miglior modo per contrastare il degrado. Possiamo stabilire se meglio una palestra o un asilo, se più utile una biblioteca e uno studentato piuttosto che una sala di quartiere. Ma questi discorsi col Comune non si possono fare.

Abbiamo fatto un passo ulteriore che le riepilogo, che non lascia più alibi alla Giunta e alla maggioranza sulla questione ‘interesse pubblico’, per vedere se è davvero il nocciolo del muro innalzato davanti ad ASI:

1. Abbattiamo 23.700 mq oggi edificati e calamita di delinquenza, ne occupiamo solo 6.000; quindi rigeneriamo senza consumo di nuovo suolo e con una fortissima riduzione del costruito;

2. regaliamo al Comune oltre due ettari di terreno in una zona strategica e preziosa di Rimini, su cui realizzare parchi, parcheggi e edifici sociali, al fine di agevolare la riqualificazione anche relativa allo stadio, cosa che ci rende felicissimi e verso il quale abbiamo tempestivamente teso una mano per favorire un’ipotesi di più rapida ed efficace realizzazione;

3. ⁠facciamo risparmiare al Sindaco e quindi ai cittadini riminesi i soldi dell’esproprio per realizzare le residenze pubbliche sociali previste;

4. ⁠il progetto genera il pagamento di un contributo straordinario – per legge – che l’amministrazione potrà monetizzare o commutare in ulteriori opere pubbliche di interesse;

5. agli oltre due ettari di aree cedute gratuitamente, la realizzazione del supermercato genererà la realizzazione – a nostro carico – di ulteriori parcheggi e parchi che verranno ceduti gratuitamente alla città;

6. ⁠generiamo nuovi posti di lavoro;

7. ⁠ci rendiamo disponibili a sottometterci ad un atto d’obbligo, a prestare tutte le opportune garanzie anche fidejussorie per garantire che la superficie di vendita rimarrà di 1.500 mq, rinunciando ad un diritto.

8. ⁠abbiamo dato disponibilità a regolamentare – sottoponendoci ad ulteriori vincoli e crediamo che nella storia questo non sia mai accaduto – l’uscita dei furgoncini per la consegna a casa. Su questo punto aggiungo anche che quello delle consegne è ormai da tempo una funzione accessoria e apprezzata dai cittadini. Molte insegne lo fanno da tempo con successo, mica vorrà che ciò sia precluso. Le ricordo un semplice conto: se un supermercato consegna 100 spese a domicilio in un giorno, pochi camioncini escono sulle strade, evitando a 100 auto di muoversi verso il supermercato. Pensavo inutile ricordarlo, ma evidentemente serve.

Al momento non abbiamo risposte dal Sindaco, stiamo comunque preparando una proposta formale, mentre lei anticipa il ritornello solito che punta il dito sulla superficie accessoria, non appellandosi a norme precise – che non esistono – ma discutendo il modello di lavoro di una impresa, con qualche venatura di scetticismo sulla buona fede di ASI.

A proposito della insegna, noi non stiamo sussurrando un bel niente nei corridoi. Quale sarà il marchio lo deciderà la società a cui abbiamo ceduto il diritto di proporla, sulla base di una nostra richiesta che sia di ‘primo livello’.

Siamo davvero curiosi di vedere fino a che punto si arriverà per non ammettere ciò che è ogni giorno più evidente, ossia l’interesse politico-ideologico che si nasconde dietro questo atteggiamento. Che ha un vincitore unico, l’attuale monopolista. E perdenti vari: ASI, i cittadini riminesi, la credibilità di chi governa il territorio, la democrazia economica, ecc ecc. A Rimini siamo vicini alla consumazione del reato dell’impedimento della libera concorrenza!

A dire il vero, si sta anche raggiungendo il limite di tolleranza nel continuare a dubitare, generare dubbi, accusarci di voler realizzare cose diverse da quelle che diciamo. Siamo molto vicini alla diffamazione.

Per ultimo scopriamo che in consiglio comunale il capogruppo di maggioranza è stato dipendente Conad, fino a poche settimane fa e nel corso di questa vicenda. Dopo tutto quello che stiamo subendo ciò genera delle legittime forti preoccupazioni. Alzeremo il livello di attenzione.

Le auguro buona domenica.

Marco Da Dalto

Responsabile progetto RiminiLife