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Nella serata infausta in cui i predatori della palla, hanno subito l’egemonia tecnico-tattica dei montanari svizzero-africani ci consola il pensiero che tout le monde, abbia veduto le bellezze del nostro terroir


Dalle cronache del tempo


30 Giugno 2024 / Enrico Santini

Nell’anno del Signore 2024, il 29 del mese dedicato a Giulio, di sabato ricorrendo la festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, felicemente regnante nella pacifica città di Arimino il Persiano di Coriano Jamil I, avvennero accadimenti incredibili, che il vostro umilissimo scriba si accinge a narrare, sempre volendo la bontà del nostro protettore Santo Gaudentio. La prima è la presenza nel Parco del Borgo appresso al Ponte di Tiberio, detta anche piazza dell’acqua, di una pulcherissima rappresentazione ideata dall’acume del compasso d’oro, Aldo Drudi da Catolga, della vittoriosa immago di Marco Pantani cesenaticese, poco amato in vita, glorificato post mortem.

Secunda è l’arrivo nella urbe di Sigismondo del Tour de France, detto anche la Grand Boucle, il Grande Boccolo, che i villici raspaterra non sanno minimamente cosa sia.

Tertium è che le “peloton” non è il pelato, ma il plotone, ovverosimilmente il gruppone compatto dei ciclisti. Nella serata infausta in cui i predatori della palla, hanno subito l’egemonia tecnico-tattica dei montanari svizzero-africani ci consola il pensiero che tout le monde, abbia veduto le bellezze del nostro terroir. San Leo è apparso fantastico, e anche Santo Marino, lo scalpellino dalmata, è andato alla grande.

Rurali sempre,

Enrico Santini