Home___primopianoDe Pascale: “Tante sorprese nella mia Giunta, preferenze non sono tutto”

Mentre la presentazione della squadra slitta il presidente della Regione spiega: "Vado ad Atreju per convincere Fratelli d'Italia a tornare indietro sull'autonomia" - VIDEO


De Pascale: “Tante sorprese nella mia Giunta, preferenze non sono tutto”


5 Dicembre 2024 / Redazione

“Sorprese? Saranno tante”. Sale l’attesa per la nuova giunta dell’Emilia-Romagna e il presidente Michele de Pascale, in attesa dell’insediamento dell’Assemblea legislativa fissato per il 13 dicembre, anticipa che le novità rispetto ai rumors di queste settimane ci saranno eccome. E aggiunge anche un altro elemento: la squadra è fatta in buona parte, ma manca ancora qualche tassello.

“Nei giorni immediatamente precedenti” la scadenza di venerdì prossimo “annunceremo la giunta, che poi sarà operativa dal 14. Siamo perfettamente in regola, molta parte ce l’ho chiara, qualcosa ancora la sto ragionando. E’ una scelta che si fa una volta per tutta la legislatura quindi va fatta pensando e riflettendo bene”.

Parlando stamane a margine di un evento nella sede Inps di Bologna de Pascale assicura: “Non c’è nessun nodo Bologna, nel senso che io sto valutando tutti i profili da tutta la regione. È chiaro- aggiunge- che è una regione plurale, quindi è bene che siano rappresentati più territori possibili ma non ci sono quote. Non è che c’è una quota per provincia e una quota per territorio. Si valuta una squadra nel suo complesso”. Un’altra cosa che de Pascale sottolinea con forza è che pur tenendo conto delle differenze territoriali (“non è una regione che va omogeneizzata, perché sarebbe mancarle di rispetto”), gli assessori “si occupano di tutto il territorio regionale”. Quindi “al di là della provincia in cui risiedono, che è comunque, ripeto, è un tema, tutti gli assessori si occupano di tutto il territorio”. Insomma, sarà “una squadra unica che si occupa di tutto il territorio regionale”.

Per quanto riguarda i criteri per la formazione della giunta de Pascale ricorda il pluralismo territoriale, le competenze e anche il consenso ottenuto in termini di preferenze, che “non è l’unico elemento, perché le competenze sono importantissime”. E la giunta “nel suo complesso deve conoscere tutta la regione, non è questione che ogni territorio rivendica un peso”, afferma ancora il dem.

“È che la giunta nel suo complesso deve conoscere in maniera molto approfondita tutta la regione. Ed è chiaro che io in primis molti territori della regione, penso all’Emilia occidentale, devo dimostrare di studiare, di conoscere e di voler comprendere. Questo devono fare tutti gli assessori”. Unica certezza ‘ufficializzata’ da tempo dallo stesso de Pascale è Vincenzo Colla, assessore “uscente ed entrante” come l’ha definito oggi il presidente regionale durante l’incontro all’Inps in cui era seduto al suo fianco.

“Perché ho deciso di andare ad Atreju? Perché spero di convincere Fratelli d’Italia a tornare indietro sull’autonomia”. Ha detto anche de Pascale. Alla kermesse meloniana, aggiunge oggi il neo-governatore, a margine di un evento a Bologna, “è un’occasione di discutere col collega Acquaroli delle Marche e col ministro Calderoli di autonomia differenziata dopo la sentenza della Corte Costituzionale. Io ho un’altra idea di autonomia, non differenziata e non da azionare tramite il 116. È l’autonomia dei Comuni, diciamo l’autonomia della prossimità nei confronti dei cittadini. E spero di convincere Fratelli d’Italia, che storicamente sarebbe una forza per l’unità nazionale, che questa sentenza può essere un’occasione anche per Fratelli d’Italia per abbandonare questa strada e intraprenderne un’altra”. Per de Pascale “non c’è nulla di male nel cambiare idea, anche l’Emilia-Romagna aveva percorso questa strada e noi abbiamo detto che non la percorreremo più. Lo abbiamo fatto noi, lo può fare anche Fratelli d’Italia”.

Il dem assicura inoltre che non andrà ad Atreju come esponente di partito: “Vado come presidente della Regione Emilia-Romagna e vado a portare una posizione che è quella che abbiamo confrontato nelle urne. E Fratelli d’Italia in Emilia Romagna ne sosteneva un’altra, perché la mia avversaria (Elena Ugolini, ndr) aveva detto che l’avrebbe azionata. Quindi è una posizione su cui ci siamo confrontati, io con chiarezza dal primo giorno ho detto che non azionerò l’autonomia differenziata”.

(Agenzia DIRE)