Distretto socio socio – sanitario Riccione, il plauso di Coraggiosa ad Angelini
6 Dicembre 2023 / Redazione
Nella giornata di ieri sono state presentate le novità per il distretto socio sanitario di Riccione, che comprende anche i territori della Valconca. Di seguito il comunicato a riguardo di Riccione e San Giovanni Coraggiosa.
Riccione Coraggiosa e San Giovanni Coraggiosa apprezzano le dichiarazioni della Sindaca di Riccione e Presidente del Distretto Socio-Sanitario sud Daniela Angelini. Come forze politiche fermamente convinte che la Sanità pubblica debba essere in grado di riorganizzarsi, per far fronte alle nuove esigenze dei pazienti, seppur in un momento in cui il Governo sembra assolutamente non aver a cuore il mantenimento di prestazioni per il paziente degne di un paese civile.
Serve un cambio di prospettiva e di paradigmi per una Sanità Pubblica che fa della continuità assistenziale territorio-ospedale, ospedale-territorio il suo punto di forza, questo non può non includere i cittadini e i
professionisti sanitari come i principali attori La vera sfida, infatti, è intercettare quei cittadini che attraverso una richiesta apparentemente sanitaria o assistenziale nascondono bisogni più complessi, ciò permetterebbe di mantenere una elevata qualità e sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale, andrebbe pensato anche di introdurre la medicina di iniziativa anche nei contesti dei servizi sociali degli enti locali.
Il nostro impegno politico non può prescindere da questi capisaldi:
• La prospettiva di osservazione e valutazione degli interventi sanitari e socio-sanitari non può più limitarsi al parziale segmento, definito, dalle modalità di organizzazione dell’offerta di servizi (assistenza ospedaliera, cure intermedie residenziali, assistenza domiciliare) ma deve prendere in considerazione il complessivo percorso di cura, riabilitazione ed assistenza offerto o costruito sulla complessità della persona.
• L’approccio multidisciplinare alla complessità si rileva sempre la modalità migliore per affrontare situazioni complesse che hanno bisogno del sapere e dell’esperienza di più aree di conoscenza per risolvere i problemi attuali.
• Occorre altresì procedere in forza di un approccio proattivo basato sul paradigma della prevenzione, dell’evitamento o del rinvio nel tempo della progressione della malattia, in assoluta coerenza con le esigenze della comunità, attraverso un’azione continua e integrata di pianificazione, implementazione, valutazione e correzione, secondo il Ciclo di Deming e non più secondo un approccio reattivo, basato sul “paradigma dell’attesa” dell’evento acuto.
• Gli esiti della cura. La ricerca sperimentale, ci dice che quando introduciamo nei percorsi di cura e nei servizi una figura infermieristica dedicata, i pazienti hanno un impatto di benessere e di maggiore abilita di autocura e di soddisfazione Ci dice che dobbiamo andare verso modelli infermieristici che responsabilizza chi si occupa di un processo con problemi omogenei. Abbiamo bisogni di infermieri generalisti ma abbiamo bisogno di un livello di infermieri specialisti quali case manager su specifiche problematiche.