Docuserie su Raffaella Carrà dal 27 dicembre su Disney+
23 Dicembre 2023 / Redazione
Raffaella Carrà a 360 gradi, da Trieste in giù, tra pubblico e privato, dall’infanzia in Romagna fino a Roma, passando anche per Hollywood, Città del Messico, Madrid, Buenos Aires e Lima. Tutto quello che è stato detto, ma in chiave più intima, con tante testimonianze a cominciare da Fiorello e Tiziano Ferro, e moltissimo materiale inedito e anche immagini di repertorio in bianco e nero.
Tutto questo è Raffa, prima docuserie su Raffaella Carrà disponibile in tutto il mondo dal 27 dicembre su Disney+, tre episodi da un’ora – diretti da Daniele Luchetti – che raccontano la vita privata e pubblica dell’icona della tv. La donna e il simbolo, svelata con testimonianze dirette e materiali d’archivio esclusivi. Raffa è una produzione originale che ripercorre la straordinaria vita di una delle icone della cultura pop in tutto il mondo. La docuserie , prodotta da Fremantle, è scritta da Cristiana Farina con Barbara Boncompagni. Chi è Raffaella Carrà? Chi si nasconde dietro l’immagine della star italiana più famosa e amata all’estero, dietro i 60 milioni di dischi venduti, i successi televisivi, i film e le tournée internazionali? Simbolo di libertà e di parità tra i sessi negli anni ’70, regina della tv pubblica negli anni ’80 e icona Lgbtq+ ne gli anni ’90 , Raffaella è un mito che supera ogni barriera culturale e generazionale e che il pubblico di tutto il mondo ha amato per oltre 50 anni.
Eppure, Raffaella è un mistero di cui nessuno possiede la chiave. Riservata per natura e gelosissima del suo privato, è una donna che ha lottato per affermarsi in un mondo di uomini, ma anche una donna che ha amato e sofferto. La docuserie ripercorrerà la vita pubblica e privata dell’artista, a partire dall’infanzia in Romagna segnata dall’abbandono del padre, fino al flirt “da copertina” con Frank Sinatra al cui fianco ha lavorato al cinema, i suoi due grandi amori Gianni Boncompagni e Sergio Japino, il rimpianto per una maternità mancata, gli amati nipoti, i mille trionfi e qualche insuccesso, crisi e rinascite. Luchetti regala nel film perle inedite tra provini mai visti, debutti televisivi, fotografie, interviste e super 8 privati, ripercorrendo anche la vita pubblica dell’artista. Raffaella sogna di diventare una ballerina, le sue caviglie sono troppo deboli, le dicono. Reinventatasi attrice, fatica ad emergere perché a quell’angelico volto di bambina si abbina un corpo da donna, che per molti direttori casting non funziona.
L’occasione di una vita arriva con Il colonnello Von Ryan, al fianco di Frank Sinatra. Hollywood vuole Raffaella, proponendole un contratto triennale. Carrà vola a Los Angeles con sua madre, ma restia ad ogni tipo di compromesso decide di tornare in Italia, mollare tutto e ricominciare da zero. Con la trasmissione Rai Io, Agata e tu, condotta da Nino Ferrer nel 1970, Carrà chiede e ottiene 3 minuti di assolo. In quei 3 minuti si limita a ballare, come mai nessuno aveva mai aveva fatto prima in tv. L’Italia se ne innamora all’istante. La tv nazionale cambia, per sempre. Raffaella Pelloni diventa definitivamente Raffaella Carrà. Nasce il mito.
Il docufilm di Luchetti ci mostra l’ascesa di una donna che in pochi anni ha rivoluzionato il costume del Paese, partendo da quell’ombelico in Canzonissima fino ad arrivare al Tuca Tuca con Enzo Paolo Turchi che fece tremare viale Mazzini. Colleghi di un tempo, amici e parenti raccontano la duplice Raffaella, quella privata e quella pubblica: Rosario Fiorello, Tiziano Ferro, Barbara Boncompagni, Salvo Guercio, Caterina Rita, Marco Bellocchio, Renzo Arbore, Loretta Goggi, Emanuele Crialese, Bob Sinclar e il mitico costumista/stilista Luca Sabatelli, da poco scomparso, tra i tanti, con Nick Cerioni, in lacrime, a ricordare l’importanza della Carrà per la comunità Lgbtq+.
“Sono orgoglioso di questa nuova produzione italiana, ha dichiarato Daniel Frigo, Country Manager, The Walt Disney Company Italia . “Raffaella Carrà ha ispirato milioni di persone, in Italia, in Spagna e nel mondo. Raccontare storie speciali come la sua è la nostra quotidianità”, ha detto Andrea Scrosati, Fremantle Group COO e CEO Continental Europe.
(ANSA)