Conoscete la tradizione per cui se la prima persona incontrata nell’anno nuovo è un maschio si avrà fortuna? No, non è roba da paesi sottosviluppati, era viva anche in parecchie zone d’Italia fino a poco tempo fa, tanto che la mattina di Capodanno madri e figlie restavano chiuse in casa mentre ai padri e ai figli maschi spettava il giro di visite nel vicinato, dov’erano sicuri di essere sempre bene accetti.
Pensate a come crescevano quelle povere bambine, cui veniva insegnato di essere portatrici di malasorte come i gatti neri e il venerdì 17. Probabilmente se avessero osato andare per prime a trovare amici e parenti il 1 gennaio, si sarebbero viste chiudere la porta in faccia, oppure nel corso dell’anno successivo sarebbero state additate come causa remota di tutte le sfighe.
Ma se la prima persona che incontri a Capodanno gennaio doveva essere un uomo, gli uomini sposati erano fregati in partenza perché quella persona, nel loro caso, sarebbe stata sicuramente la moglie, a meno che non si siano addormentati ubriachi all’alba sul pavimento di qualche locale. Evidentemente la superstizione non era così intransigente da spingere i mariti ad andare a letto un uomo la notte di San Silvestro per assicurarsi la buona fortuna (peccato: l’omofobia sarebbe stata già sconfitta da secoli).
Forse bastava bendarsi gli occhi prima di dormire, e togliersi la benda alla mattina solo quando si era sicuri di trovarsi davanti un maschio. Che se uno aveva figli o parenti anziani maschi in casa non era difficile (non so se valevano anche cani, gatti e animali da cortile maschi), ma se ne era sprovvisto ma aveva disperato bisogno di buona sorte, doveva uscire bendato tipo Nove settimane e 1/2 (vabbè che una volta c’era meno traffico) e togliersela solo quando coglieva segni sicuri di presenza maschile, tipo voci profonde, profumo di AquaVelva, odore di pipa o simili. Allora finalmente il poveretto si sbendava, spalancava gli occhi sul maschio per incamerare tutta la fortuna necessaria per i successivi quarantacinque giorni e tornava a casa contento. Per trovare la moglie in dolce colloquio con il macho vicino di casa: «E’ solo per aver avere fortuna, caro, non pensare male. Meno male che lui non è superstizioso!»
Per i lettori di giornali non vige, che io sappia, nessuna superstizione di genere, nel senso che per avere fortuna non occorre che il primo articolo che si legge a Capodanno sia scritto da un maschio. Ma forse non vige solo perché il 1 gennaio i giornali non escono e il problema non si pone. O meglio, non si poneva, perché oggi con i giornali on-line, come questo, si possono leggere news 365 giorni all’anno, Capodanno compreso. Di certo voi non siete superstiziosi, ma di fortuna non ce n’è mai abbastanza, specie di questi tempi. Pertanto, se per caso questo fosse il primo articolo su cui posate gli occhi nel 2017, leggetelo pure toccando ferro, o un cornetto di corallo, o… quel che vi pare. Non mi offendo, giuro.
Buon anno a tutti!
Lia Celi
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