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Il libro di Manlio Masini "Gli anni delle macerie. Le suore salesiane dal 1943 al 1947"


E a Rimini anche le suore di via Tripoli finirono sotto le bombe


22 Gennaio 2024 / Paolo Zaghini

Manlio Masini: 
“Gli anni delle macerie.
Le suore salesiane dal 1943 al 1947″
Panozzo

Manlio Masini ci racconta in questo suo nuovo libro le drammatiche vicende vissute dalle Suore Salesiane di Via Tripoli negli anni della guerra e del primo dopoguerra. Vicende strettamente collegate a quelle dei vicini Salesiani, già raccontate da Masini nei due volumi: “Una spiaggia una chiesa una comunità. La parrocchia dei Salesiani di Rimini dal 1912 al 1943” edito da Il Ponte nel 1988, seguito da “Eravamo i Burdèll di prét. La parrocchia dei salesiani di Rimini dal 1944 al 1982” edito da Panozzo nel 2009.

Ho già scritto nella recensione al cofanetto La Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice in Rimini. Raccolta delle pubblicazioni a cura dell’Opera Salesiana Rimini del 2021: “Era il 1968 quando Adriano Celentano cantava ‘Azzurro’ che nel ritornello diceva: ‘Sembra quand’ero all’oratorio / Con tanto sole, tanti anni fa’. Ed è quello che scatta nella mia testa ogni volta che transito davanti alla Chiesa di S. Maria Ausiliatrice a Marina Centro quando il ricordo della vita dell’oratorio (il calcio, il cinema, le partite a biliardino, le gite a Loreto ed anche il fare il chierichetto) fra il 1960 e il 1970 mi fecero crescere e coinvolsero prima dell’impegno politico al Liceo Scientifico Serpieri e al Liceo Scientifico Einstein poi”. Ma ancor prima dell’oratorio dei Salesiani fra il 1959 e il 1962 feci un anno d’asilo e le prime due classi dell’elementari presso le suore di Maria Ausiliatrice (i maschietti potevano frequentare la scuola elementare solo sino alla seconda).

E’ il decennio successivo alle storie raccontate da Masini quando la Casa delle Figlie di Maria Ausiliatrice era in piena funzione, sia per l’asilo che per le classi elementari sotto la direzione di suor Maria Pelizzari. La mia insegnante fu suor Emma Carabini, di cui, a distanza ancora di oltre sessant’anni, ho terribili ricordi per le punizioni subite per la mia vivacità e per le fughe fatte da scuola verso casa.

Ma bando alle divagazioni personali. Le suore Salesiane giungono a Rimini nel 1923: “La venuta delle religiose, sollecitata da don Antonio Gavinelli – primo ‘parroco di marina’ -, fu resa possibile grazie al contributo finanziario elargito per la costruzione della loro Casa di Viale Tripoli da Annetta Maccolini, generosa continuatrice delle opere caritatevoli del fratello don Ugo”.

Da allora è trascorso un secolo. “Cento anni di laboriosa presenza sociale ed educativa portati avanti dalle suore salesiane con l’asilo infantile, la scuola elementare e le numerose attività formative e ricreative”.

Il 26 novembre 1943, nel corso del secondo bombardamento su Rimini, una bomba devasta l’edificio delle suore Salesiane in Via Tripoli. “Il danno – riporta la ‘Cronaca della Casa’ – è gravissimo e prima di rimettere in efficienza la Casa bisognerà demolirne una gran parte se non tutta”.

Le suore sono costrette a sfollare dalla città e a trovare riparo prima a Villa Verucchio (dal 27 novembre 1943) e poi a San Marino, presso la scuola attigua alla Chiesa di Montegiardino (dal febbraio 1944). Masini per raccontare la storia di quei quattro anni si avvale della “’Cronaca della Casa’ delle Figlie di Maria Ausiliatrice, un quaderno di appunti, spesso telegrafici, registrati con l’unico scopo di fissare i fatti del giorno: messe, benedizioni, incontri, arrivi, partenze … Annotazioni ‘private’, scritte a mano, senza alcuna pretesa letteraria e con tutti i limiti della immediatezza e della riservatezza e con alcune inesattezze tipiche di chi scrive per la propria comunità e non per lasciare una testimonianza alla storia”.

Masini descrive la situazione della zona attorno a piazza Tripoli subito dopo la Liberazione, il 21 settembre 1944. “Il lido è irriconoscibile e l’immagine che offre è inquietante. Devastazioni e macerie dappertutto. Diverse ville scomparse. Svanite nel nulla. Polverizzate. Un mare di lacrime. La chiesa si è salvata dalle bombe, ma ha subito varie lesioni. L’Istituto salesiano, saccheggiato dai tedeschi e deteriorato da schegge e proiettili, è occupato dalle truppe alleate che hanno installato al piano terra il loro quartier generale; il campo dell’oratorio è letteralmente invaso da camion, jeep e motorette militari”.

Saranno le pressioni messe in atto presso il comando britannico dal giovane ingegnere Alberto Marvelli, membro del CLN e assessore per la DC nella Giunta Comunale presieduta dal Sindaco socialista Arturo Clari, a consentire, pian piano, ai salesiani, di rioccupare gli spazi della Chiesa e dell’oratorio. E sarà sempre lui ad affiancare le religiose per l’ottenimento dei permessi dal Genio civile per il ripristino della loro Casa (che saranno dati ad aprile 1945) e a seguirne i lavori (sino alla sua tragica morte avvenuta il 5 ottobre 1946, investito da un camion alleato).

Già dal febbraio 1945 le religiose hanno ripreso, in spazi dei Salesiani e fra le rovine della loro Casa, le prime attività dell’oratorio femminile e dal marzo riaprono la scuola elementare (una pluriclasse). E in primavera apre la mensa dei poveri: “Sempre più gente bussa alla porta della parrocchia: ha fame e chiede da mangiare”. Sarà la cuciniera suor Elvira Baruffa a provvedere alla mensa: “Alla consegna del primo piatto caldo si presentano 24 persone; l’indomani il numero raddoppia e nei giorni a venire la processione dei ‘clienti’ di suor Elvira si allunga a dismisura”.

“In dicembre [1945] la popolazione di marina è tutta rientrata dai luoghi dello sfollamento (…). Le due comunità religiose fanno di tutto per accontentare i parrocchiani e la prova della loro disponibilità è data dalla crescente animazione che si verifica nei loro spiazzi ricreativi. Lo spettacolo gioioso e spensierato di tanti adolescenti che invadono il campetto dei preti e il cortile delle suore, a pochi mesi dalla fine della guerra, ha dell’incredibile”.

Nell’anno scolastico 1946/1947 sono 177 gli alunni iscritti alle classi elementari e 120 all’asilo.
Il 24 maggio 1947 hanno termine i lavori di riedificazione della Casa delle suore di Maria Ausiliatrice, che assume la qualifica di Istituto. Sarà il Vescovo Luigi Santa a benedire l’ultimazione dell’edificio.

Masini con questo volume ci ha raccontato “anni di patimenti e di sacrifici, accettati con cristiana rassegnazione e con lo sguardo sempre attento, premuroso e disponibile verso i bisognosi e l’infanzia. Uno spaccato di storia cittadina”.

Paolo Zaghini