E finalmente in Romagna il tempo cambia ma niente ondata artica
6 Febbraio 2024 / Roberto Nanni
Se ci dovessimo limitare a chiosare come si stia comportando questa ultima parte l’inverno meteorologico, ci accorgeremmo senza alcun dubbio, che le condizioni atmosferiche sono state in gran parte influenzate dalla persistenza sull’Europa di una vasta bolla di aria calda. Una situazione che non ha nulla in comune con la stagione fredda. E ciò viene rappresentato dal fatto che dove non gravano nebbie e nubi basse vengono registrate delle temperature miti piuttosto insolite per il periodo. Una dimostrazione la si ottiene nell’andamento climatico dei dicembri e gennai degli ultimi anni, in quanto le perturbazioni atlantiche vengono costrette sempre più frequentemente a tirare i remi in barca di fronte a questi possenti anticicloni subtropicali: pieni di energia e quindi difficili da demolire in poco tempo.
Anche in questo la nostra Regione non fa eccezione, e le rassegne di questi giorni ne danno prova. Fin quando insistono le robuste inversioni termiche, ristagna l’umidità e quindi fa più freddo in pianura anziché in montagna. Ma appena interviene il föhn in caduta dalle Alpi, e salta il tappo inversionale, l’alta pressione esibisce la vera natura della sua entità. Basterebbe questa circostanza per sottolineare la crescente anomalia che l’andamento favonico sta acquisendo negli inverni degli ultimi trent’anni, se non fosse che questo fattore, in aggiunta all’assenza di precipitazioni, possa comportare un aggravamento della siccità: con l’assenza quasi totale della neve in montagna.
Al di là quindi di quanto possano essere diversi gli aspetti negativi del “maltempo anticiclonico”, gli aggiornamenti confermano che, nella seconda parte della settimana, assisteremo a un deciso cambiamento del tempo. Anche questa volta però, sfatando i famosi siti acchiappaclick che sfornano “notizie” a riguardo, non si tratterà di irruzioni artiche apocalittiche, ma bensì di una serie di perturbazioni dal sapore tardo autunnale da intendersi quanto meno come “miglioramento fisiologico” dello stato del tempo.
Si apre quindi un corridoio di correnti umide e instabili che andrà gradualmente a erodere l’Anticiclone e che precede l’arrivo, entro il weekend, di una vasta area di bassa pressione. Tuttavia, la vera svolta del meteo la apprezzeremo a partire da venerdì 9 febbraio, quando – finalmente – le piogge torneranno a bagnare parte dell’Emilia-Romagna: divenendo man mano sempre più estese e intense nei giorni a seguire. Le precipitazioni particolarmente abbondanti potrebbero riguardare la dorsale appenninica centro-occidentale maggiormente esposta, mostrandosi sotto forma di rovesci diffusi anche a a carattere temporalesco. In questo contesto anche la neve tornerà ad imbiancare le nostre montagne, dapprima solo sulle cime più alte e, a partire da domenica 11, con l’arrivo di aria relativamente più fredda, anche a quote leggermente più basse. Ma limitatamente sopra i 1200-1300 metri.
Sebbene questa prima perturbazione di febbraio possa bagnare con maggior insistenza le serate conclusive del Festival di Sanremo, coinvolgendo in maniera minore il versante Adriatico, avrà comunque il merito di porre fine alla lunga stasi meteorologica. Con questo tipo di circolazione, anche la ventilazione tornerà a rinforzarsi già nel corso della serata di giovedì 8. Soffiando in un primo momento da Libeccio, passando a Scirocco ed infine di Maestrale in concomitanza del fronte perturbato, con raffiche che complessivamente potranno risultare molto sostenute e in grado di spazzare sopratutto i crinali e le aree costiere della nostra Regione.
Seppur la massa d’aria più fredda sembrerebbe rimanere confinata ad oltralpe, le temperature tutto sommato subirebbero un leggero calo (perlopiù nei valori massimi) e la poca escursione termica giornaliera farebbe rientrare i valori nelle medie tipiche del periodo. Insomma, non certo la premonitrice di una vera ondata di freddo che, a quanto pare, il suo arrivo in Italia può sembrare poco probabile almeno fino al 18-20 febbraio.
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