Home___primopianoE la bella vetrina di Bellaria va in frantumi

Una serie impressionamente di episodi violenti contraddicono la narrazione di una città modelllo


E la bella vetrina di Bellaria va in frantumi


9 Novembre 2024 / Onide Donati

“Tout va très bien, Madame la Marquise”. Tutto deve andare bene a Bellaria-Igea Marina, la città che la destra ha eletto nella sua narrazione a modello. Il Comune delle meraviglie dal fiume al mare, dalla campagna al paese, è imploso in una settimana di tregenda.

Episodi violenti si sono susseguiti in una frequenza rapidissima che hanno frantumato la vetrina scintillante allestita dall’iperattivo sindaco Filippo Giorgetti – che mai si concede una pausa per riflettere sulle sue azioni e mai concede il beneficio del dubbio sulle sue scelte.

La cronaca raccontata dai pur timidi giornali, sempre inclini al copia incolla dei comunicati istituzionali, offre nell’ordine: un morto ammazzato nel fiume Uso a Donegallia (un bracciante del Marocco, regolare in Italia); l’assalto di una ventina di ultras del Rimini al circolo Santa Margherita di Bellaria Monte punto di ritrovo di una clientela tranquilla con la passione del biliardo e anche di qualche ultras del Cesena (a Bellaria la tribù del calcio ama il Cesena e odia il Rimini): il bilancio è di un ragazzo in prognosi riservata e decine di migliaia di euro di danni; un’altra scazzottata calcistica in una partita dell’Igea; una ventina di automobili vandalizzate nella zona del porto; una squadra di ragazzini intorno ai quindici anni, e dunque imputabili, che in formazione mista Bellaria-Torre Pedrera hanno compiuto un raid all’Iper di Savignano Mare allagandolo nottetempo con un idrante e sparacchiato un po’ di petardi e fumogeni.

Un menù di tutto rispetto polverizzato oggi, sabato 9 novembre, da due notizie tremende: una persona sequestrata in un appartamento, bastonata e incatenata a un termosifone; e poi due rapine violente in corrispondenza di due rotonde con l’inedita tecnica del malore di una persona stesa in mezzo alla strada che in realtà sta benissimo, ma con la messa in scena parte l’aggressione di alcuni giovinastri nascosti nelle vicinanze al primo automobilista che si ferma per prestare soccorso.

Su queste ultime due rapine in realtà ci sono dei dubbi: nessuno sa chi siano le vittime e le notizie circolano da alcuni giorni attraverso due vocali di altrettante signore, loro pure ignote, che sono stati freneticamente condivisi su whatsapp e poi qualcuno ha anche messo sui social. Nelle due descrizioni vocali cambiano i luoghi: un fatto sarebbe avvenuto nella rotonda di villa Torlonia, che è a San Mauro Pascoli ma la vittima sarebbe un bellariese che aveva in macchina due cani e stava andando a prendere una pizza da asporto; l’altra rapina sarebbe avvenuta alla rotonda Comer a Donegallia, vicino alla fornace e l’ignota signora è certa che il finto malato e gli aggressori sarebbero dei marocchini, secondo il solito topos che vuole “i maruchein” capaci di ogni nefandezza.

Insomma, potrebbe trattarsi di una bufala ben orchestrata, ma siccome la regola aurea della comunicazione dice che “il mezzo è il messaggio” per ora la notizia (doppia o singola, non si sa) circola come vera. E qui, nella città delle meraviglie, fa ben strano che le autorità non abbiano detto ancora una parola per delimitare il campo tra psicosi che si alimenta di autosuggestione e fatti realmente accaduti: nel primo caso sarebbe procurato allarme che chi ha la responsabilità della tutela della sicurezza pubblica dovrebbe stroncare sul nascere, nel secondo caso si tratterebbe di una nuova pericolosa tecnica delinquenziale. Una parola di conforto da parte delle autorità non guasterebbe, non foss’altro che un laconico “stiamo lavorando per voi”. Ma dal palazzo comunale, dove si tengono immaginifici incontri – assente l’opposizione, non invitata – con un ministro dirottato da Ecomondo, tutto tace. C’è attesa per vedere in che modo il sindaco della destra securitaria riparerà la vetrina infranta della sicurezza.

Onide Donati