Home___primopianoE Nino ragazza georgiana trova una nuova vita con l’aiuto di due riminesi

Silvana e Lucia in memoria della loro amica a collega Lella Casadei decidono di prendersi cura di una bambina: che ora è grande e felice


E Nino ragazza georgiana trova una nuova vita con l’aiuto di due riminesi


28 Settembre 2024 / Roberta Sapio

Ci sono storie di amicizie, affetti e perdite dolorose che si legano con altre storie, in luoghi più remoti e meno conosciuti. Sono storie vere, ma tanto belle da alimentare la materia dei sogni e dei romanzi.

Nel 2003 la Georgia era un Paese devastato dalla povertà ed in preda al disordine sociale più profondo. La dissoluzione dell’Unione Sovietica aveva sgretolato i Governi di tutti i Paesi membri che ruotavano intorno alla Madre Russia, lasciando dietro di sé caos, miseria e la più totale confusione. Le strade antiche e affascinanti della capitale Tiblisi erano scenario di contrasti fortissimi, accanto alla popolazione impoverita e affamata, le limousine con i vetri oscurati dei mafiosi dalle quali scendevano i gorilla con i giubbotti di pelle i mitra e lo sguardo truce, tutt’intorno per i vicoli della città vecchia i branchi di cani selvatici in cerca di cibo nella spazzatura.

La fortezza e la città vecchia di Tbilisi

In quegli anni drammatici riemergono con forza le religioni, prima abolite per decreto dal Governo di Mosca. La Georgia è a stragrande maggioranza ortodossa ma la Chiesa di Roma mira ad affermarsi nell’area. Ed è così che Padre Witold Szulcynsky, polacco di nascita e uomo di mondo, parte alla volta di Tiblisi come Direttore di una Caritas tutta da inventare. Witold, una esperienza di lavoro nella Nunziatura Apostolica, aveva potuto viaggiare, farsi un’idea ampia del mondo. Come giovane prete aveva fatto varie esperienze, tra cui alcune stagioni a Riccione presso la parrocchia che ricorda ancora come un tempo mitico e sognante, come accade ai giovani di tutto il mondo che passano da noi. Solido, alto, con uno spiccato senso dell’umorismo, Witold si rimbocca le maniche e comincia a creare strutture di accoglienza per le persone bisognose. Siamo ai limiti della sopravvivenza. Nei freddi inverni georgiani si fanno scoperte agghiaccianti, orfanotrofi abbandonati con resti di bambini mangiati dai cani. Gli anziani sono stremati dalla fame, il welfare è scomparso. I deboli non trovano più nessuna rete di protezione.

Nello stesso anno a Rimini veniva a mancare all’amore di tanti Maria Teresa Casadei, la Lella. Una donna significativa per la città, una vita spesa per l’insegnamento, la politica ed il volontariato, praticato anche semplicemente con la casa aperta per dare ripetizioni a chi ne aveva bisogno, oppure portando i ragazzi di quartiere che non studiavano ad imparare un mestiere, di meccanico o artigiano che fosse. Una donna con molti amici senza alcuna distinzione sociale. La Lella non ti lasciava indifferente. Tanto era il suo amore ed interesse per la cultura e la formazione dei giovani, che, oltre a fare il “Marco Polo”, qualificatissimo istituto per gli studi turistici, ha lottato per portare una sede universitaria a Rimini, conscia del valore e dell’importanza che avrebbe avuto anche per la città.

Lella Casadei

Nel suo ricordo, due amiche e colleghe del “Marco Polo”, Silvana e Lucia, decidono di fare una cosa. Una bella cosa. Quale miglior tributo ad una donna che credeva fortemente nella educazione dei giovani, con una attenzione particolare alle ragazze, se non quella di permettere ad una ragazzina povera di studiare e formarsi un futuro?

Ed è così che nasce l’alchimia. A quel tempo Petroltecnica aveva una missione in Georgia per lavori di manutenzione su un grande gasdotto che attraversava buona parte della regione caucasica. Così in un viaggio incredibile ed emozionante abbiamo conosciuto Witold. Il suo programma di adozioni a distanza ha permesso alle amiche riminesi di individuare una ragazza da sostenere agli studi: Nino. Un nome molto diffuso in Georgia per via di Santa Nino, considerata la prima apostola del Cristianesimo nella zona, con un opera di proselitismo fondativa e precedente a quella del famoso Sant’Andrea.

Nino è una ragazzina speciale. Magra come una acciuga, figlia di due medici (stipendio mensile l’equivalente di 50 euro), con un fratellino molto amato. Putroppo il padre viene a mancare prestissimo lasciando la dottoressa da sola a mantenere i due bambini. Nino è curiosa, ha voglia di sapere. Ogni volta che Witold li va a trovare fa domande su tutto, ha una mente viva. Nino è smart. Comincia un rapporto epistolare durato anni con Irene Scalvini della Caritas georgiana, responsabile delle adozioni, che informa puntualmente sui versamenti effettuati, sui progressi di Nino e che fornisce anche notizie sulla sua personalità. E’ timida, è venuta accompagnata dalla mamma, ha problemi di vista, grazie al sostegno a distanza è stato possibile acquistarle gli occhiali per continuare a studiare. Le notizie via mail sono preziose e sempre attese qui a Rimini ma manca lo scambio vivo, la conoscenza diretta, gli sguardi. La mamma di Nino purtroppo muore ed il fratellino si ammala poi, miracolosamente, guarisce grazie agli sforzi di Witold. Quel maledetto male ha falcidiato la famiglia di Nino. Lei va avanti comunque. Mano a mano che passa il tempo ne perdiamo le tracce, ma non il ricordo.

Tblisi: il Ponte della Pace sul fiume Kura progettato dall’architetto italiano Michele De Lucchi

Agosto 2024. Old Tiblisi è oggi bellissima. Un turismo internazionale in espansione si gode il sogno, ristoranti, stabilimenti termali, localini che fanno musica, ai piedi di una collina dove convivono una Sinagoga, una Cattedrale ortodossa, una Chiesa cattolica ed una Moschea. Il fiume che attraversa il centro della città simboleggia il confine mobile e sempre dinamico tra Oriente ed Occidente, tra tradizione e contemporaneità. I Georgiani amano mangiare bene, bere vino buono e chiacchierare.

Anche ballare. Proprio come i Romagnoli. Nel roof dello splendido Hotel Kopala, grazie ad un lavoro di “intelligence” di Witold incontro Nino. Una emozione fortissima che cerco di trasmettere il più possibile a Silvana e Lucia che sono in Italia. Nino si è laureata in Economia e Marketing in italia, con mia grande sorpresa, infatti, parla molto bene italiano, sebbene schernendosi dica di no. Dopo la laurea è tornata a Tiblisi dove lavora nel settore commerciale presso una clinica privata e, per sbarcare il lunario, anche per altre aziende. Quando ci vediamo, è fresca di nozze. Sposata da due settimane con un ragazzo georgiano che è andato a lavorare negli Stati Uniti in cerca di fortuna. Siamo tutti molto emozionati per questo incontro. Nino mi chiede di incontrare le sue benefattrici la prossima volta. Decidiamo di rivederci tutti qui. Lei mi abbraccia e dice: “Grazie al gesto di Silvana e Lucia, in ricordo di un’amica scomparsa, io ho potuto nascere a nuova vita”.

Non trattengo le lacrime
Questa è una bella storia.

Roberta Sapio

(in apertura: foto di Jesper Ahlin Marceta)