Rimini da sempre ha avuto un buon numero di giornalisti, professionisti e non, che spesso erano anche scrittori. Questi, nel corso dei decenni, hanno dato vita più volte a Circoli della Stampa che hanno avuto vita più o meno lunga.
Del resto le attività artistiche, sportive, mondane dell’estate influirono notevolmente, sin dagli ultimi decenni dell’Ottocento, ad una ricchezza di testate in loco e quindi anche di giornalisti (a vario titolo). E molti di questi erano oltre che redattori per i periodici locali, spesso anche corrispondenti per le testate nazionali che volevano notizie dalla Riviera.
Il primo Circolo della Stampa di cui si ha notizie nasce a Rimini sul finire dell’Ottocento. A tutti i giornalisti venne inviata una circolare che fissava un incontro per il 26 settembre 1899, alle ore 20.30, presso Palazzo Guerrieri (in Via Giordano Bruno, oggi Hotel Duomo) per la costituzione della Società: “Gli adunati deliberano di costituire un Circolo tra i pubblicisti e i giornalisti riminesi allo scopo di promuovere ed agevolare – all’infuori di qualsiasi manifestazione politica – rapporti di solidarietà fra i medesimi e di procurarsi un luogo di convegno e di lettura”. La circolare era firmata dall’avv. Francesco Sapignoli, dall’avv. Cosimo Maria Pugliesi, da Umberto Serpieri, da Lodovico Pugliesi, da Alfredo Monticelli, dal dott. Dino Mengozzi, da Cosimo Guerrieri, da Augusto Mengozzi, da Attilio Ruffi, da Luigi Magnani. Ma l’esperienza durò ben poco.
Nuovo tentativo nel 1905: da giugno a dicembre, nel corso di una serie d’incontri, non si riuscì a trovare l’accordo fra i partecipanti. Questi erano Augusto Mengozzi corrispondente “Patria” di Roma e “Corriere della Sera” di Milano; Primo Renzi “Tribuna” e “Resto del Carlino”; Stanislao Renzi “Giornale d’Italia”; Giuseppe Beltramelli “Fieramosca”: Luigi Magnani “Secolo”; Domenico Mengozzi “Il Palcoscenico”.
Nel 1912 nasceva il Sindacato della Stampa Riminese, protagonista sino alla metà degli anni Venti dell’organizzazione delle più importanti manifestazioni ed iniziative estive: dal Corso dei fiori alle stagioni teatrali e liriche sino al Gran Ballo della Stampa. Poi la legge fascista del 1926 soppresse il Sindacato. Gran parte delle iniziative vennero ereditate dalla nascente Azienda di Soggiorno.
Nel dopoguerra, nel 1953, furono Gianni Quondamatteo, Mario Fabbri, Ezio Camuncoli, Giulio Cumo, Giulio Cesare Mengozzi a dare vita all’Associazione Stampa Riminese. Per due anni (nel 1953 e nel 1954) realizzarono l’”Almanacco di Rimini”, con grande successo. Ma poi anche questa iniziativa finì.
Il 26 febbraio 1961 nasceva l’Associazione Giornalisti e Scrittori Riminesi che opererà per sette anni, sino al 1968. Produsse in questi anni sei “Quaderni”, con testi di grande interesse. Oltre ad organizzare il Premio “Mario Fabbri” dato a testi prodotti dagli studenti delle scuole e i “Premi Rimini” dati ai più importanti artisti e letterati riminesi (nel 1962 a Luigi Pasquini, nel 1963 a Elio Morri, nel 1964 a Nevio Matteini, nel 1965 a Federico Fellini e Sergio Zavoli, nel 1966 a Gino Ravaioli). Ma anche tanti momenti di intrattenimento: cene, balli, escursioni.
L’Associazione venne presieduta da Flavio Lombardini e Luigi Pasquini che si alternarono nella direzione. Poi negli ultimi due anni, dopo la fusione, la direzione fu assunta da Mario Pari. Il Consiglio Direttivo 1966-1967 era così composto: Presidente Mario Pari; Vice-Presidente Flavio Lombardini: Consiglieri Nevio Matteini, Giulio Cesare Mengozzi, Gianni Quondamatteo, Emilio Urbani; Probiviri Venceslao Riccò, Davide Minghini, Isidoro Lanari; Revisori dei Conti Umberto Bartolani, Mario Gessaroli; Segretario Nicola Pietravalle.
Contemporaneamente nasceva l’Associazione Stampa Riminese formata da giornalisti aderenti all’A.S.E.M. (Associazione Stampa dell’Emilia e delle Marche), ispirata a un restrittivo criterio di professionalità. Presieduta da Mario Pari e nel Direttivo, con lui, Romeo Bersani, Flaminio Mainardi, Nevio Matteini, Gianni Quondamatteo.
Non fu un’impresa facile, ma si riuscì a fondere le due realtà ed il 9 aprile 1967 nasceva il Circolo della Stampa, riprendendo il nome di quello sorto nel lontano settembre 1899. Ma la vita anche di questa esperienza terminò poco dopo nel 1968.
Riportiamo l’elenco dei 60 iscritti nel 1966 all’Associazione Giornalisti e Scrittori Riminesi prima della fusione e la nascita del Circolo della Stampa: Alberto Albani, Antonio Astolfi (Cattolica), Francesco Alici, Cesare Amadori (Cesenatico), Alfredo Boldini, Davide Bernardi, Carlo Alberto Balducci, Umberto Bartolani (Roma), Giorgio Battistini (Cesenatico), Duilio Cavalli (Riccione), Oreste Cavallari, G.Antonio Carlini, don Domenico Calandrini, Sergio Ceccarelli , Romolo Comandini, Glauco Cosmi, G.Francesco Donati, Marino Ferri, Fernando Fagnocchi, Elio Ferrari, Mario Gessaroli, Gabriella Giulianini, Ivo Ioli, Tiziano Giorgetti, Guglielmo Giovagnoli, Isidoro Lanari, Flavio Lombardini, Remo Lubrano, Guerrino Maggioli, Nevio Matteini, Annio Maria Matteini, Davide Minghini, Antonio Montanari, Valfredo Montanari, Amedeo Montemaggi, G. Cesare Mengozi, Alfredo Masinelli, Severino Massari, Italo Giorgio Minguzzi, don Aldo Magnani, Teodoro Nataloni, Augusto Nicolò, Luigi Pasquini, Giuseppe Pecci, Nicola Pietravalle, Guerrino Pari, Elio Pasquini, Lanfranco Prosperini, Luigi Rossi, Italo Scaramucci (Riccione), Enzo Semprini, Sergio Tomassoli (Cattolica), G.Battista Tanas, Fernanda Tantalo, Carlo Tonnoni (Miramare-Rimini), Emilio Urbani, M.Antonietta Urbani Cantaldi, Vladimiro Volpones, Mario Zuffa, Gino Zannini.
Alcune considerazioni su questo elenco: i nominativi sopra scritti rappresentano una realtà diversa dal mondo della ‘sinistra’ al Governo in Comune ed emersa con la Resistenza ai nazi-fascisti. I comunisti presenti nell’elenco sono solo 3: Alici, Cosmi, Giorgetti. Manca tutto il mondo intellettuale che ruotava attorno al PCI e ai suoi giornali. I nomi presenti sono per gran parte di intellettuali che scrivevano su Il Resto del Carlino, che partecipavano alla vita delle numerose associazioni romagnole e ai loro premi, che partecipavano scrivendo sui numerosi giornalini della DC e del mondo cattolico, che avevano ruoli direttivi nel mondo della scuola riminese, che interagivano con l’Azienda di Soggiorno a guida democristiana. Ci sono nomi importanti per la storia culturale riminese dei decenni postguerra che hanno scritto ed operato consapevolmente contro il ruolo e la presenza dei comunisti in Città. Hanno avuto ‘potere’, riconoscimenti e sono stati importanti per la cultura e il giornalismo riminese. Ma un mondo che il ’68 spazzò via, assieme a tante altre cose.
Paolo Zaghini
Nell’immagine in apertura: le caricature di Cumo apparse sull’Almanacco di Rimini 1954. 1. Il pittore Giovanni Sesto Menghi. 2. Luigi Pasquini. 3. Il designer e grafico Gogliardo Ossani. 4. Il pittore Armido Della Bartola. 5. Il pittore Mirro da Secchiano. 6. Lo scultore Elio Morri.