Elelzioni Europee, Montevecchi (Lega) contro Cavedagna (Fratelli d’Italia): “ha cambiato idea sulla Russia”
7 Aprile 2024 / Redazione
Matteo Montevecchi Consigliere Regionale eletto nella Lega ER, si scaglia senza mezzi termini, contro la candidatura alle europee di Stefano Cavedagna di Fratelli d’Italia. Proprio oggi l’esponente di FdI è in provincia di Rimini per iniziare il suo tour elettorale. Secondo Montevecchi, Stefano Cavedagna è passato da amico della Russia a filo Zelensky
“Stefano Cavedagna, capogruppo di Fratelli d’Italia a Bologna e portavoce di Gioventù Nazionale, oggi sarà a Rimini e a Riccione per la sua campagna elettorale. Ricordo che pochi mesi fa, il 1 agosto 2023, rivolsi un appello pubblico agli esponenti politici di area centrodestra, invitandoli a prendere posizione e a smarcarsi dalla surreale proposta del Consigliere Cavedagna, che chiedeva di concedere la cittadinanza onoraria di Bologna alla schermitrice ucraina Olga Kharlan, passata un attimo prima agli onori della cronaca per essersi rifiutata di stringere la mano all’avversaria russa Anna Smirnova, dopo averla sconfitta. L’avevo definita “una proposta che nemmeno il Piddì probabilmente poteva riuscire solo ad immaginare”, nonché “una iniziativa strumentale lanciata per il solo scopo di innescare povere polemiche di cui nessuno ha bisogno”.
Il mio appello, evidentemente, non è stato raccolto. Tant’è che Fratelli d’Italia non solo non ha preso le distanze da Cavedagna, ma lo ha selezionato proprio come candidato principale alle elezioni europee per la circoscrizione Nord-Est, sostenuto in massa da tutto quanto il partito regionale. Probabilmente ai dirigenti di partito quella proposta doveva essere proprio piaciuta, a differenza degli elettori che non gradirono affatto.
Cavedagna punta tutto sulla “coerenza”. Non a caso sul proprio profilo Facebook si presenta con l’immagine di copertina che raffigura il motto: “sostieni la coerenza”. Peccato che non sia chiaro di quale coerenza personale si stia parlando, dal momento in cui soltanto pochi anni fa portava avanti idee opposte rispetto a ciò che proclama oggi, specialmente per quanto riguarda la politica estera.
Infatti, il 19 maggio 2020, Stefano Cavedagna dichiarava sui social: “L’egemonia a stelle e strisce si sta esaurendo, verso un mondo multipolare (…) La Russia rappresenta sempre di più il baluardo della Tradizione”.
Il 14 dicembre 2018 criticava il governo sulle sanzioni alla Federazione Russa: “L’Italia ha prorogato le sanzioni alla Russia assieme a tutti i paesi dell’Unione Europea. Alla faccia del cambiamento e del “sovranismo”. Siete sempre più simili a Renzi e Gentiloni”.
Il 13 aprile 2018 affermava: “Un onore essere sul cinquantesimo numero di Eurasia con un pezzo sulle origini dell’avversione degli Stati Uniti alla Russia”. Il numero in questione oltre al contributo di Cavedagna, ne raccoglieva anche uno del filosofo russo Aleksandr Dugin.
Il 14 ottobre 2016, Cavedagna si scagliava contro il governo: “Ci spendiamo in una coalizione militare a trazione USA per fare la guerra alla Russia. Servi dell’Impero”.
Davvero curioso notare come lo stesso “coerente” Cavedagna, si sia in poco tempo non solo adeguato alla nuova linea del suo partito, ma è riuscito addirittura a trasformarsi in quello “più realista de re”, proponendo il citato riconoscimento alla schermitrice ucraina in quanto “patriota”. Beh, bisogna proprio essere degli “eroi” per rifiutarsi di stringere la mano alla rivale solo perché di nazionalità russa, dopo averla sconfitta. Bel concetto di sportività. Ci mancava solo la guerra nello sport. Chissà che cosa pensa di questa proposta il Ministro dello Sport Abodi, che si incontrerà proprio con Cavedagna a Bellaria-Igea Marina il 16 aprile. Sarebbe lecito domandarglielo.
Insomma, da grande amico della Russia, a filo-Zelensky e fautore di proposte che chiamarle “appiattite” è quasi un eufemismo. Alla faccia della coerenza di cui ci si riempie spesso la bocca. Personalmente, da consigliere regionale che non si è mai sognato di cambiare idea per la convenienza del momento e che si è sentito in dovere di criticare anche profondamente il proprio partito di elezione (la Lega) per certe scelte contro le quali mi sono schierato dal governo Draghi in poi, mi stupisco di come si possa cambiare alla svelta per il partito.
Caro Cavedagna, ora non si apre più la bocca per protestare contro queste inutili e controproducenti sanzioni alla Russia? Nemmeno una parola contro lo scellerato invio delle armi a Kiev? Figuriamoci. Adesso vanno di moda i bacini di Biden, così come le dichiarazioni di certi esponenti di rilievo di Fratelli d’Italia esplicitamente a favore di Ursula Von der Leyen. Un consiglio non richiesto: la parola coerenza non scomodiamola troppo di questi tempi. Mi chiedo davvero come possa il popolo di destra sostenere e votare chi, come Cavedagna, cambia idea così facilmente e radicalmente in men che non si dica”.
Foto di copertina a sinistra Stefano Cavedagna a destra Matteo Montevecchi