Sul fronte dei diritti e, in particolare, sul tema dell’aborto “le associazioni Pro-Vita se hanno titolo per entrare nei consultori potrebbero farlo”.
Lo ha detto ieri, come riportano i giornali bolognesi, la candidata riminese per il centrodestra alla presidenza dell’Emilia-Romagna, Elena Ugolini, intervenendo ad un incontro elettorale.
“Non sono femminista, ma mi sento molto fiera di essere donna”, ha osservato per poi aggiungere, riguardo l’interruzione volontaria di gravidanza che una soluzione potrebbe essere quella di riutilizzare un vecchio protocollo del Comune di Forlì.
“Sono convita che le donne che vogliono abortire possono essere aiutare per capire se c’è un’altra strada. A Forlì – ha sottolineato – era previsto che il primo colloquio fosse con un assistente sociale per parlare di eventuali problemi di lavoro o con la casa. Mi hanno raccontato che in 3 anni oltre 200 donne hanno deciso di non fare quella scelta. Le famiglie, soprattutto quello del ceto medio – ha proseguito Ugolini – vanno aiutate per conciliare lavoro e famiglia”.
E sempre in tema di diritti, la candidata del centrodestra alle prossime regionali, ha toccato anche il campo del fine-vita, oggetto di una delibera della Giunta Bonaccini contro cui il Governo ha presentato ricorso al Tar. “Bonaccini ha fatto una forzatura – ha sottolineato -: farò di tutto per dare sostegno alle cure palliative e all’assistenza domiciliare. Non possiamo pensare che il fatto di vivere di più sia un problema”, ha concluso Ugolini.
(ANSA)