Elezioni San Marino: “Regole assurde per un paese democratico”
17 Maggio 2024 / Paolo Zaghini
Ufficialmente la campagna elettorale a San Marino per la elezione del nuovo Consiglio Grande e Generale il 9 giugno scatterà da lunedì 20 maggio. Tre settimane ai partiti e ai candidati per far conoscere le loro proposte e chiedere il voto di preferenza. I nomi dei 291 aspiranti consiglieri divisi in otto liste saranno pubblicati da lunedì sul sito elezioni.sm.
I posti in Consiglio sono 60, ma nessuna lista è arrivata a presentare tanti candidati. La Segreteria di Stato agli Interni ha intanto anticipato alcuni dati: 52 saranno i candidati del Pdcs e di Libera/Ps; Repubblica Futura 43 candidati; DOMANI Motus Liberi, 42; Alleanza Riformista, 33; Psd, 31; Rete, 20; infine Demos con 18 candidati.
Tra le curiosità: 90 candidati sono nati all’estero, 60 dei quali in Italia, mentre gli altri tra Francia, USA, Argentina, Romania, Russia, Cuba e Libano.
La Segreteria di Stato agli Interni intanto ha dettato a forze politiche, singoli candidati e organi di informazione alcune indicazioni in materia di propaganda.
La campagna elettorale si apre lunedì 20 maggio e terminerà alle 24.00 di venerdì 7 giugno. Prima e dopo il termine di apertura e di chiusura è vietata ogni forma d propaganda, pertanto le comunicazioni dei partiti, dei singoli e degli organi di informazione non devono contenere indicazioni di voto dirette o indirette per le prossime consultazioni. Chi lo fa, così come chi impedisce o anche solo turba una riunione di propaganda è punito con la prigionia di primo grado (SIC!!!).
L’affissione del materiale di propaganda elettorale può avvenire SOLO negli appositi spazi stabiliti dalla Commissione elettorale e solo dal 20 maggio compresi i comizi, le riunioni e le trasmissioni radio e tv di propaganda.
Non sappiamo cosa abbia determinato a San Marino regole talmente rigide come queste imposte in questa tornata elettorale. E comunque sino a lunedì è confermato il divieto di pubblicare i nominativi dei candidati delle singole liste. Obtorto collo ci adeguiamo, ma riteniamo queste regole assurde in un paese democratico.
Paolo Zaghini