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La candidata a sindaca: “Bindi ha disatteso tutti gli impegni, ora uscire dall'immobilismo e tornare al centro della vallata”


Elisabetta Vaccari: “Basta con San Leo bella addormenta”


25 Maggio 2024 / Paolo Zaghini

“San Leo è come la bella addormentata. Attende l’arrivo di un principe azzurro, o meglio di una principessa”. E’ così che inizia la mia chiacchierata con Elisabetta Vaccari, candidata a Sindaca del Comune di San Leo alle elezioni dell’8-9 giugno prossimo alla guida della lista civica “San Leo Democratica”.

Tra il serio e il faceto è comunque chiaro da subito il giudizio assolutamente negativo sull’operato del Sindaco leghista Leonardo Bindi, alla guida della lista civica di centro-destra “San Leo Progetto Comune”. “Vogliamo prendere decisamente le distanze dai metodi e dall’operato degli attuali amministratori di maggioranza che, nonostante gli impegni assunti, hanno disatteso qualsiasi coinvolgimento dei cittadini e dei consiglieri. Noi vogliamo farci interpreti di un diverso stile di Amministrazione, capace di dare risposte concrete e di riavvicinare la politica alla vita reale e quotidiana di tutti, in un rapporto dialogante e trasparente”.

San Leo è un piccolo comune di 2.800 abitanti, con un bilancio striminzito, pochi dipendenti, ma sicuramente una delle realtà comunali più importanti dell’alta Valmarecchia, se non altro per la sua storia, la bellezza del suo centro storico con la fortezza, il duomo e la pieve.

Il lavoro fatto da ottobre 2023 ad oggi per unire le due precedenti liste d’opposizione (“SiAmo San Leo” guidata da Alessandro Tosarelli e “Passione e Impegno”, nato da una costola della maggioranza staccatasi poco tempo dopo la elezione,  guidata dall’ex assessora Francesca Mascella), scrivere un corposo programma elettorale con cui presentarsi ai cittadini, individuare una capolista che potesse raccogliere il più ampio consenso dei cittadini, definire la lista di dieci candidati aventi competenze da poter spendere per la realtà di San Leo. Tutto questo è stato fatto e ormai da settimane la candidata Sindaca Vaccari e i dieci candidati consiglieri stanno girando per il Paese, incontrando cittadini e associazioni per presentarsi ed illustrare le loro idee programmatiche per San Leo. Registrando un ampio consenso che sperano possa tradursi in un’ampia raccolta di voti dai loro concittadini. La lista della Vaccari ha anche il sostegno del PD della Vallata, come ha confermato in diverse occasioni la Segretaria locale Francesca Modugno.

Elisabetta Vaccari, nata nel 1969, bolognese d’origine, da oltre vent’anni residente nella frazione di Pietracuta, sposata con Gianluca Campidelli, eletto più volte consigliere, sempre all’opposizione, una figlia. Laureata in chimica, per molti anni informatrice scientifica di prodotti medicinali, ora da un po’ di anni “mamma e casalinga”. Aver visto in questi anni la situazione di immobilismo in cui è caduta San Leo, con tanti problemi aperti e non trattati in alcun modo dall’amministrazione guidata da Bindi, l’hanno spinta ad accogliere le numerose sollecitazioni che le sono pervenute per costruire e coordinare una lista con un progetto, costruito con i cittadini, assolutamente diverso da quelli che stanno governando in questo momento. Elisabetta Vaccari non è iscritta ad alcun partito.

“Abbiamo costruito in questi mesi un progetto per un Comune più democratico, più inclusivo, per costruire insieme il futuro della nostra comunità”. C’è la volontà di restituire alla comunità leontina un ruolo centrale nella vallata, avendo la consapevolezza che tanti problemi riguardano i comuni dell’Unione e le soluzioni devono essere trovate assieme. “E’ innegabile che vi siano delle criticità nell’Unione dei Comuni della Valmarecchia, spesso a causa di divergenze di visione politica tra gli amministratori di differenti ‘colori’ politici. Tuttavia per noi l’Unione dovrà essere sempre più il luogo di condivisione e concertazione delle scelte strategiche per la nostra vallata, e di conseguenza per il nostro Comune. Per dare slancio a tale visione San Leo dovrà essere il capofila del rilancio dell’Unione, contro l’ostruzionismo, e i tentativi di sistematico smantellamento, da parte degli amministratori del centro-destra. Non esiste futuro per San Leo fuori da una rete dove tutti i comuni, insieme alle realtà economiche e sociali dell’intera Vallata, collaborano per il bene comune”.

E allora il nuovo mega allevamento di polli Fileni a Maiolo, ma attaccato al confine di San Leo (la candidata Sindaca dice “siamo fermamente contrari al modello di allevamento intensivo e, se saremo eletti, creeremo un osservatorio ambientale che monitori costantemente l’ambiente attorno a questa realtà”), le pale eoliche, la soluzione per la Marecchiese, il destino dell’Ospedale di Novafeltria, tanto per citare alcuni temi in evidenza, non potranno più essere scelte fatte da un solo comune: le decisioni dovranno coinvolgere tutti i comuni della vallata e noi vogliamo essere protagonisti di queste scelte”.

Il Programma della lista dedica una grande attenzione alle politiche sociali e, quindi, al benessere delle persone, alla scuola e ai giovani, al volontariato. E alcuni capitoli, dedicati alla cultura e al turismo, contengono alcuni punti chiave del programma delle cose che si vogliono fare: “il nostro patrimonio culturale, materiale e immateriale, è un valore identitario per noi irrinunciabile, un elemento strategico per lo sviluppo sostenibile, sociale ed economico del nostro territorio”; “dobbiamo lavorare per la promozione di forme di turismo consapevole che riconoscano e valorizzino la storia e la cultura locale, l’ambiente e il paesaggio e i monumenti del nostro territorio”.

Sul fronte economico “il Comune può avere un ruolo fondamentale nel creare le condizioni per lo sviluppo delle attività economiche: ci impegneremo a rafforzare il rapporto con le realtà produttive, per cogliere ogni opportunità di crescita e assecondarne le legittime attese”. Del resto “il nostro Comune è storicamente caratterizzato da un sistema produttivo sostanzialmente equilibrato nelle sue diverse componenti: il settore agricolo è ben presente; artigianato e commercio rappresentano la spina dorsale del sistema, ma non mancano importanti realtà industriali (IRCI impianti elettrici, Carli mangimi per animali); infine il turismo che può contare su una offerta di grande pregio a partire dal Centro Storico, dalle sue chiese, dalla fortezza e da un patrimonio architettonico e paesaggistico diffuso e di valore”.

Per quanto riguarda il governo del territorio la candidata Sindaca afferma che questo “non possa che essere affrontato in ambito di Alta Vallata, dentro l’Unione dei Comuni”. “Riteniamo che le scelte strategiche per lo sviluppo socio-economico della nostra valle passi anche attraverso la formazione di regole chiare e univoche, uguali per tutte”. E qui richiama anche il lavoro in corso presso la Provincia di Rimini per la redazione del PTAV (Piano Territoriale di Area Vasta). E della necessità anche per San Leo di adeguarsi alla legge regionale urbanistica n. 24/2017, su cui per responsabilità di questa Amministrazione “siamo in estremo ritardo”. Cosa peraltro vera per tutti i comuni dell’Alta Valle, a conduzione delle forze di centro-destra.

Nel Programma la lista “San Leo Democratica” ha inserito le priorità che secondo lei vorrebbe avviare nei primi 100 giorni di amministrazione, in caso di vittoria: un insieme di azioni atte a favorire l’aggregazione e la partecipazione dei cittadini e delle associazioni al governo del Comune. “Vogliamo un’Amministrazione amica, gentile, vicina, trasparente, che comunica e ascolta, disponibile all’incontro e al confronto, che sollecita e valorizza la collaborazione dei cittadini”. “Il Sindaco dovrà avere un ruolo di ‘prima fra uguali’ nell’ambito del gruppo di persone che con me saranno chiamati a gestire la ‘cosa pubblica’”.

Sino all’ultima battuta del nostro colloquio la sottolineatura che se Lei sarà eletta con il voto dei leontini, sarà altro nel suo ruolo e nel suo modo di rapportarsi con i cittadini da quello del Sindaco Bindi. La “principessa” vuole risvegliare la bella addormentata, San Leo, e ci auguriamo che questo possa avvenire.

Paolo Zaghini