Il viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami ha visitato questa mattina (giovedì 1 giugno) alcuni dei luoghi più colpiti dall’alluvione in provincia di Rimini per fare il punto sulle criticità dei territori. Accompagnato dalla senatrice Domenica Spinelli, nonché vice sindaco del Comune di Coriano e dall’onorevole Alice Buonguerrieri, il viceministro ha fatto una prima tappa a Montescudo – Montecolombo dove ha raccolto le richieste del sindaco Gian Marco Casadei, e dei sindaci di Montefiore Conca, Filippo Sica e di Coriano, Gianluca Ugolini, per poi proseguire in Valmarecchia.
“Dopo un primo sopralluogo personale per rilevare le criticità e le istanze più urgenti esposte immediatamente dai sindaci dei territori del riminese devastati dall’alluvione – dichiara la senatrice Domenica Spinelli – sono tornata oggi negli stessi luoghi con il vice ministro Bignami, che ringrazio per essere stato vicino fin da subito alle persone e ai Comuni alluvionati, e con lui il Governo tutto, per essersi attivato ad ogni livello istituzionale possibile”.
“Abbiamo subito una frana spaventosa, il crollo completo di una strada, via Le Bance, con quattro famiglie fatte sgomberare dalle proprie abitazioni – ha detto Gian Marco Casadei, sindaco di Montescudo – Montecolombo, il Comune più colpito da frane e smottamenti nel riminese – . Un movimento del terreno impressionante. Abbiamo poi dovuto affrontare un’altra emergenza per un movimento franoso antecedente l’alluvione in via Cortine tra gennaio e febbraio scorsi con un’altra famiglia coinvolta. Le persone chiedono quando potranno rientrare nelle loro case. Siamo molto esposti, mi auguro che gli enti proposti, Governo e Regione, siano al nostro fianco. Un primo passo concreto è stato il decreto legge con il via libera del Consiglio dei Ministri ed interventi urgenti a nostro sostegno”.
Il Viceministro e le parlamentari si sono poi spostati a Pietracuta e Novafeltria dove hanno incontrato Stefania Sabba, sindaco di Verucchio e presidente dell’Unione della Valmarecchia,i sindaci di Novafeltria, Stefano Zanchini e di Sant’Agata Feltria, Goffredo Polidori e l’assessore Valentina Guerra per San Leo.
“Di fronte a eventi terribili come questi – ha dichiarato in proposito Sabba – non esistono né devono esistere casacche politiche o bandiere: è necessario lavorare insieme per fronteggiare l’emergenza prima e provvedere alla ricostruzione poi, senza strumentalizzazioni, propagande o altro, restando nel solco della grande concretezza e competenza.
Ci sono comuni in alta valle martoriati da frane e smottamenti che hanno provocato chiusure di strade, hanno costretto a evacuare per qualche giorno persone e famiglie, ma tutti, chi più gravemente e chi meno, abbiamo avuto danni che è necessario sanare, ripeto, con li contributo e la vicinanza di tutti”.
“E’ necessario ripristinare la viabilità stradale che lede il diritto alla mobilità delle persone e ricostruire meglio le strade danneggiate o distrutte dall’alluvione – ha detto il viceministro Bignami – . Per le famiglie che hanno subito danni alle loro case i primi contributi economici previsti dal Governo arrivano a 5mila euro, di cui 3mila anticipati, per gli sfollati fino a 950 euro oltre a contributi previsti per le aziende. Dopo questi primi stanziamenti la prossima mossa del Governo sarà quella di affrontare proprio il tema delle aziende assieme al ripristino delle infrastrutture e a una manutenzione dei territori per troppo tempo lasciata incompleta a scapito delle comunità”.
“Sono fiducioso – afferma Fabiano Tonielli sindaco del comune di Casteldelci tra i comuni fortemente colpiti da movimenti franosi in Valmarecchia – nell’avere risposte concrete dal Governo in un momento così difficile come quello che stiamo attraversando. Sono due le richieste avanzate questa mattina al viceministro. Trovare le risorse per riparare i gravi danni subiti, solo per la frana che porta a Fragheto e che ha isolato diverse frazioni con 14 persone evacuate, si stima un milione di euro di danni e, punto secondo, programmare una manutenzione pluriennale perché la nostra montagna negli ultimi 10-15 anni non ha avuto gli interventi necessari. Occorre dare agli enti locali, specie quelli più piccoli, le risorse, tecniche, umane ed economiche per fare ordinaria manutenzione”.