HomeAmbienteEolico, “perchè in Maremma no e in Valmarecchia sì?”

Il sindaco di Casteldelci protesta con il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani


Eolico, “perchè in Maremma no e in Valmarecchia sì?”


6 Agosto 2024 / Redazione

Recentemente il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani si è espresso sulla questione degli impianti eolici, sottolineando con forza che “non ci sarà nessuna speculazione legata agli impianti eolici nel territorio di Magliano in Toscana e più in generale in Maremma” dichiarando che questo territorio, “per la sua vocazione turistica, per le caratteristiche paesaggistiche e agricole, non si presta ad ospitare impianti di pesante impatto*”.

Da ciò prende spunto il sindaco di Casteldelci Fabiano Tonielli per protestare con il presidente della Regione Toscana contro l’impianto eolico previsto nel limitrofo territorio del comune di Badia Tedalda.

“In base a queste argomentazioni – sostenute per motivare il no all’eolico in Maremma – ci si aspetterebbe lo stesso atteggiamento anche rispetto ad altre aree di elevato valore ambientale e paesaggistico – scrive Tonielli – come ad esempio, l’area in cui dovrebbe essere installato l’impianto eolico industriale Badia de Vento. Tale impianto (7 pale alte 180 m, come 7 grattacieli di 60 piani) occuperebbe una vasta area di crinale, in Toscana, nel comune di Badia Tedalda, ma i suoi impatti ricadrebbero in gran parte sulla Valmarecchia (Emilia Romagna) essendo previsto sulla linea di confine con il comune di Casteldelci (provincia di Rimini)”.

Sulla realizzazione di questo impianto, il cui iter autorizzativo è in via di conclusione negli uffici della Regione Toscana, hanno espresso parere negativo le due soprintendenze Romagnola e Toscana, la Regione Emilia Romagna con il Parco Interregionale del Sasso Simone e Simoncello, la Provincia di Rimini, la Provincia di Forlì-Cesena, l’Unione dei Comuni della Valmarecchia, il Comune di Casteldelci, la Direzione Tutela della Natura della Regione Toscana. “Un NO unanime – sottolinea il sidaco di Casteldelci – per gli enormi impatti sul Paesaggio, sulle aree naturali protette e sulla sicurezza del territorio perché esiste un conclamato rischio di dissesto idrogeologico come dimostrato in occasione degli eventi atmosferici del 2023 che hanno pesantemente colpito questi territori. Per le stesse ragioni, tutte le principali associazioni di tutela dell’ambiente e del paesaggio hanno manifestato un netto dissenso: Italia Nostra, il WWF Rimini e Forlì-Cesena, il CAI Toscano, I Cammini di Francesco in Toscana, Mountain Wilderness Italia, Altura, Associazione D’là dé Foss (Al di là del Fosso), solo per citarne alcune”.

Per la tutela della Valmarecchia si sono espresse anche le principali associazioni del commercio e del turismo, attraverso ripetuti comunicati stampa da parte della Confcommercio di Rimini e dell’Associazione Albergatori di Rimini.
“Non basta, in modo unanime si sono mobilitate tutte le forze Politiche dell’Emilia Romagna, che più volte hanno reso dichiarazioni pubbliche contro le speculazioni in atto nei territori romagnoli al confine con la Toscana.
Ricordo inoltre l’incontro a Novafeltria del Febbraio 2024, in occasione del quale oltre agli amministratori locali e alle più alte cariche della Regione Emilia Romagna, si sono uniti diversi rappresentanti parlamentari di questi territori. Altre attestazioni di contrarietà sono pervenute in occasione dell’incontro di aprile a Roma, al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica con il Ministro Pichetto Fratin”.

“Ciononostante – e contro il comune buon senso – la posizione della Regione Toscana rispetto a questo impianto, al contrario di quanto è accaduto per la Maremma, appare ad oggi favorevole. Il Sindaco di Badia Tedalda ha addirittura recentemente dichiarato con assoluta certezza che a breve l’impianto di Badia del Vento sarà autorizzato dalla Regione Toscana.
Voglio allora chiedere al Presidente Giani e anche all’Assessora all’ambiente Monia Monni, se esistono una Toscana da tutelare e una (di confine) che è possibile “sacrificare”, se esistono comunità da ascoltare e altre che è possibile ignorare, se esistono sindaci che sono da prendere come punto di riferimento ed altri la cui voce non conta, soprattutto se sono “vicini di casa”. Gli chiedo infine se ritiene istituzionalmente corretto non considerare le ragioni di salvaguardia dei territori della Romagna, piazzando sulla linea di confine enormi ecomostri come quello di Badia del Vento”, conclude Tonielli.