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Forse un errore umano all'origine dell'incidente


Esplosione all’inceneritore di Coriano, la Procura di Rimini apre un fascicolo


23 Gennaio 2024 / Redazione

A quasi 24 ore dall’incidente avvenuto all’inceneritore di Coriano la Procura di Rimini ha aperto un fascicolo per lesioni colpose a carico di ignoti per fare luce sulle cause dell’incidente. Lo riferisce l’Agenzia ANSA.

Per quanto riguarda le condizioni i dei feriti non ci sono novità sostanziali rispetto ad ieri. I due feriti trasportati negli ospedali dell’ambito di Rimini sono stati dimessi. L’operaio portato a Rimini con codice 2 è rimasto in osservazione breve intensiva in Pronto Soccorso per 12 ore come previsto per questi casi, ma nessuna complicazione e quindi stamattina alle 6 è stato dimesso. Il dipendente portato a Riccione con (ustione di primo grado al volto ma non grave) è stato dimesso già ieri in serata con 7 giorni di prognosi.

Restano gravi le condizioni 28enne ricoverato in terapia intensiva al Bufalini. Secondo le indagini dei carabinieri, dei vigili del fuoco e dell’ispettorato del lavoro, coordinate dalla Procura della Repubblica di Rimini, si fa sempre più strada l’ipotesi che le due esplosioni non siano state causate da un errato conferimento di rifiuti, come si era pensato in un primo momento. Potrebbe invece essere stato un errore umano legato ai lavori di manutenzione che si stavano svolgendo all’inceneritore ed affidati da Hera ad una ditta esterna.

Di certo c’è che all’interno dell’inceneritore sono presenti due nastri trasportatori e gli operai stavano lavorando solo su uno dei due macchinari che era fermo. Quello in cui si è verificata l’esplosione era invece in movimento. Per Hera, la causa va ricercata nel conferimento errato dei rifiuti.

Intanto i carabinieri stanno visionando le immagini prelevate dalle telecamere di videosorveglianza dell’impianto.

I tecnici di Arpae sono intervenuti per verificare la situazione e dai controlli sulle emissioni dell’impianto, provvisto di un sistema di monitoraggio, non risultano anomalie nelle emissioni, risultate sempre entro i parametri e i limiti di legge. Si possono quindi escludere effetti sull’ambiente provocati dall’incendio, essendo stato rapidamente controllato, anche perché ha interessato un quantitativo modesto di rifiuti.

Roberto Fabbri, Andrea Ramonda, Gianluca Ugolini, Anna Pazzaglia

L’amministratore delegato di Herambiente, Andrea Ramonda, ha incontrato questa mattina in Municipio il sindaco Gianluca Ugolini e l’assessore all’Ambiente, Anna Pazzaglia. Il manager della multiutility dopo aver effettuato un sopralluogo al termovalorizzatore di Raibano, a seguito dell’esplosione verificatosi nel pomeriggio di ieri su un nastro trasportatore dei rifiuti indifferenziati e già triturati, accompagnato da Roberto Fabbri, Area manager Rimini Gruppo Hera, ha esposto agli amministratori il quadro della situazione attuale.

Sono in corso le indagini per verificare con esattezza quale sia stato il materiale che ha prodotto tale esplosione. L’impianto da ieri risulta essere in completa sicurezza, ora si attende il report ufficiale di Arpae per la verifica di eventuali emissioni rilasciate nell’area dall’esplosion

L’impianto di Raibano dovrebbe rimanere chiuso presumibilmente per alcuni giorni.

“Resta massima l’attenzione sugli esiti dell’incidente che ha coinvolto il termovalorizzatore di Raibano – hanno detto gli amministratori -. Fin da subito abbiamo avuto con Hera un canale di comunicazione e di informazioni rapido e chiaro. Dall’incontro di questa mattina con l’amministratore delegato Ramonda abbiamo avuto la certezza che l’impianto è in completa sicurezza e non ci sono emissioni dannose per la popolazione e l’ambiente. L’ultima parola spetterà comunque ad Arpae”.