Ex caserma Giulio Cesare, decide lo Stato. Espropriato il Comune
Qualche mese fa l’Agenzia del Demanio comunicava l’inizio dei lavori di demolizione dei fabbricati dell’ex caserma Giulio Cesare. Si tratta di un’area di circa 70 mila mq collocati nel cuore della città. A pochi passi dall’arco d’Augusto e dall’ospedale Infermi. Gli strumenti urbanistici del Comune di Rimini individuano l’area come “Ambiti Urbani da Riqualificare”. In particolare: “la zona Colonnella-Lagomaggio comprendente la caserma militare sulla Via Flaminia, lo Stadio Romeo Neri, e altri insediamenti circostanti”.
Ebbene nulla di tutto questo succederà, perché con un atto d’imperio l’Agenzia del Demanio, proprietaria per conto dello Stato dell’area, ha deciso che in quel luogo verrà realizzata la “Cittadella della Sicurezza”.
D’altra parte, nessuno della giunta Gnassi ha mai detto una parola in contrasto con questa decisione calata dall’alto. Anzi per anni si è sempre sostenuto che la cittadella della sicurezza andava fatta in via Ugo Bassi. Poi nel 2019 Andrea Gnassi, cambiando opinione, chiedeva che l’area della ex caserma fosse consegnata al Comune di Rimini per realizzare la sede della Polizia Stradale e della Guardia di Finanza.
E’ stato preso in parola ma senza consegnare l’area al Comune di Rimini. Di fatto un esproprio di funzioni nei confronti del Comune.
Sull’ex caserma da sempre vi erano ben altri progetti, tutti con l’obiettivo principale di riconsegnare un’area così importante alla fruizione dei cittadini, dopo che per anni è stata chiusa.
Condivisibile l’idea urbanistica di riqualificare tutta l’area circostante fino allo Stadio “Romeo Neri”. Era una occasione unica per questa parte della città.
Ora invece si parla di altro. Un concorso di progettazione che l’Agenzia del Demanio a breve pubblicherà per realizzare la sede della Questura e della Polizia Stradale, gli uffici del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, il Reparto Operativo Aeronavale e l’Ufficio Territoriale del Governo della Prefettura.
Non penso che sia corretto pianificare in questo modo da parte di Agenzie dello Stato, fregandosene degli strumenti urbanistici comunali o quanto meno non prendendoli in considerazione in modo adeguato.
Lo stesso spostamento della Prefettura dal centro di Rimini può essere motivato solo per risparmiare l’affitto da parte dello stato; ma non rischia di desertificare di funzioni ancora di più il centro storico?
Da ultimo non per importanza i cittadini riminesi sono stati “tagliati” fuori da ogni confronto. In compenso si discute di cosa fare dell’ex questura di via Ugo Bassi, di riqualificare lo stadio R.Neri con un project. Il tutto senza una visione complessiva.
Scelte di questo tipo rimangono per decenni e non si torna indietro.
Basta con questi governatori che non esistono
Ai giornalisti piace chiamarli Governatori. Ai presidenti di Regione non dispiace. Anzi. Lo stesso presidente del Friuli, Massimiliano Frediga, quando parla di se si autodefinisce Governatore. Ebbene in Italia i governatori non esistono (esiste solo quello della Banca d’Italia). L’articolo 121 della Costituzione è chiaro: “Sono organi della Regione: il Consiglio regionale, la Giunta e il suo Presidente”.
I Governatori sono una figura istituzionale degli Usa, stato federale, a differenza dell’Italia e l’elezione diretta dei presidenti di regione non cambia la sostanza della funzione che svolgono prevista dalla Costituzione.
La definizione di Governatore stride ancora di più se il termine viene permesso dai presidenti di Regione del centrosinistra che sono contro (giustamente) all’autonomia differenziata. Lascia intendere, infatti, che ogni regione avrà pieni poteri per governare al meglio i propri territori. Come ben sanno gli stessi presidenti delle regioni, non è così.
Inoltre, negli Stati Uniti in alcuni Stati vi è il vincolo dei mandati (in California due per complessivi 8 anni). In tutti gli stati sono previste le primarie anche per i Governatori uscenti. In Italia le primarie non si fanno ormai più.
Vi è anche da sottolineare che i primi quattro Stati degli Usa hanno un numero di abitanti non confrontabili con le nostre regioni. California 40 milioni, Texas 30 milioni, Florida 20 milioni e New York 20 milioni. Le prime quattro regioni italiane sono la Lombardia con 9.900.000 abitanti, il Lazio 5.720.796, la Campania 5.679.759, il Veneto 4.852.453.
Almeno evitiamo il senso del ridicolo.
Marcello Tonini e il suo ombelico
Alla fine si è candidato. Non è ancora noto se il centrodestra correrà al suo fianco oppure presenterà un altro candidato.
Tonini su questo è stato chiaro: “Da parte mia nessun pregiudizio verso nessuno. Siamo un piccolo comune, non possiamo avere la pretesa di risolvere noi i problemi del mondo”. Della serie accetto chi ci sta con la chiosa finale ”quanto alle persone, valuto io se inserirle in lista oppure no”.
A me è chiara solo una cosa. Marcello Tonini si candida contro il centrosinistra. Legittimo, figuriamoci, succede spesso nel centrosinistra italiano. Dividersi per vedere che effetto fa, quanto conto e come è grande il mio ombelico. Auguri Marcello!
Maurizio Melucci