HomePillole di politicaEx Fox, la Coop si dia una mossa. La buona politica di Riccione. Balneari game over

Nell'ex area Fox tutto fermo, a Riccione il Pd va forte, per i bagnini si deve scomodare il Presidente della Repubblica


Ex Fox, la Coop si dia una mossa. La buona politica di Riccione. Balneari game over


25 Febbraio 2023 / Maurizio Melucci

Area ex Fox: Coop se ci sei batti un colpo

Era febbraio 2018 quando la giunta comunale di Rimini approvò il progetto di riqualificazione dell’ex area Fox. Il progetto prevede la realizzazione di un parcheggio multipiano e di superfici commerciali. Riguarda un’area privata di 4674 mq., mentre la parte pubblica è di 1974 mq. Nell’area vi erano 58 posti auto a pagamento ed altri 13 lungo via Bramante, lato Riccione.

Nel marzo del 2022 il Comune di Rimini ha rilasciato il permesso di costruire. Il completamento dei lavori era previsto per metà 2023.

Un mese dopo (aprile 2022) partono le ruspe per la demolizione degli edifici presenti, del parcheggio pubblico (inglobato nel progetto complessivo) e l’avvio della realizzazione della nuova viabilità su via Bramante.

Da allora non succede più nulla. L’area è recintata, il parcheggio di via Bramante non c’è più, i lavori non iniziano.

Cosa è successo? L’assessore rispondendo ad una interrogazione in consiglio comunale nel dicembre 2022 ha detto: “È un cantiere privato, anche loro hanno avuto alcune difficoltà nella realizzazione, c’è stato l’aumento dei prezzi… Ma ci siano sentiti anche oggi, riprenderanno i lavori verosimilmente verso febbraio e l’obiettivo di Coop è quello di aprire il tutto entro la primavera del 2024, auspichiamo che per quella data terminino i lavori e si possa avere anche il parcheggio di oltre 300 posti previsto”.

Ricordo che il cantiere privato è di proprietà di Coop Alleanza 3.0, che realizzerà anche la struttura commerciale di 1500 metri quadrati di prodotti alimentari.

Febbraio sta passando e  nell’area non si vede nessuna ripresa dei lavori. Nel frattempo, la situazione dei parcheggi nella zona è diventata urgente. La scomparsa di 70 posti auto in via Bramante, la sede della questura in piazzale Bornaccini che ha portato nuova utenza in un’area già satura per la presenza dell’ufficio tecnico del Comune di Rimini, stanno spostando l’occupazione dei posti auto verso la zona del borgo Mazzini. I posti pensati per le attività commerciali del Borgo in realtà sono sempre più occupati da coloro che per lavoro vanno centro o da utenti degli uffici della zona.

Penso che l’amministrazione comunale dovrebbe chiarire con Coop quando effettivamente possono iniziare i lavori. Se i tempi fossero ancora lunghi, si potrebbe realizzare un parcheggio temporaneo sistemando l’area attualmente recintata. Lavori essenziali, come quelli fatti per il parcheggio di via Ugo Bassi realizzato a cura della Conad. Viceversa, se Coop ha intenzione di iniziare i lavori rapidamente, sarebbe opportuno darne comunicazione ai cittadini.

Il cantiere dell’ex area Fox

 

Riccione. La buona politica

A Riccione, dopo la vittoria alle elezioni amministrative si respira un’aria di una nuova rinascita. Gli otto anni di giunta del centrodestra capitanata dalla sindaca Renata Tosi avevano tolto smalto alla città. Si erano incrinati i rapporti nella comunità in particolare tra politica e categorie economiche. Vi era un clima pesante che si respirava in ogni realtà collettiva.

La stessa Polisportiva era entrata nel tritacarne del “o con me o contro di me”. La vittoria del centrosinistra ha fatto entrare nuova aria. Via ls coltre nebbiosa che oltre ad oscurare la vista sul futuro della comunità riccionese faceva anche male alla salute politica di Riccione. Il clima che si respira ora è decisamente diverso.

Questo non significa che tutto sia in discesa per il centrosinistra. Come dimostrano le cronache politiche delle settimane scorse, non sono mancati i problemi e qualche polemica di troppo nella maggioranza. Ora mi pare che la strada intrapresa sia coerente con le aspettative create dalla nuova amministrazione e dalla sindaca Daniela Angelini.

Anche nel Partito Democratico di Riccione si respira un’aria nuova. Certo le vittorie aiutano a risolvere le conflittualità. Ma in questo caso si è andati oltre alle aspettative. Dopo le dimissioni ad ottobre del segretario Alberto Arcangeli, il Pd di Riccione ha dato vita ad una gestione collegiale coordinata da Riziero Santi in attesa del congresso per eleggere il nuovo segretario. Il lavoro portato avanti in questi mesi è stato importante. Il Partito Democratico ha ripreso un ruolo attivo nella società riccionese coerente con l’essere principale forza di governo per elettori e consiglieri comunali. Numerose le iniziative organizzate, i contributi programmatici.

Per questa ragione 86 iscritti del Pd di Riccione tra cui il gruppo consigliare, gli assessori, i referenti delle quattro mozioni presenti per il congresso nazionale e le principali figure del partito, hanno deciso di lanciare un appello a Riziero Santi perché rimanga come nuovo segretario dei Dem riccionesi. A me pare un’ottima soluzione. Non sempre il rinnovamento lo si trova solo con i cambi generazionali. Sicuramente questa è la regola con le necessarie eccezioni. In questo caso Santi può guidare il partito di maggioranza con mano sicura in un rapporto corretto con l’amministrazione comunale e con la società riccionese. Il rinnovamento sarà sicuramente capace di farlo mettendo alla prova nuove forze come è stato fatto anche per il consiglio comunale e per la giunta. Buon lavoro.

Riziero Santi

Balneari. Una Nazione tenuta sotto scacco da una piccola lobby di potere

Non commenterò più la situazione delle concessioni demaniali fino all’approvazione da parte del governo di una legge di riordino del settore con le modalità delle evidenze pubbliche.  Si è realizzata la tempesta perfetta che porterà nei prossimi anni ad una probabile infrazione europea, a molto più probabili ricorsi per via giudiziaria tra Tar e Consiglio di Stato. Garantiti il blocco degli investimenti e la perdita di competitività con i mercati esteri. Una previsione non difficile, dopo l’ennesimo pasticcio del Governo di turno e delle forze politiche che lo sostengono. Sulla proroga di un anno delle concessioni in essere è calata la censura del Presidente della Repubblica, condivisa a denti stretti dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni.

Contemporaneamente la politica continua a sostenere assurdità. Chi dice che ai balneari non si devono applicare le regole della Bolkestein; che occorre riconoscere il valore delle aziende; che non bisogna fare cadere le spiagge in mano alle multinazionali; che occorre “guardare alle specificità territoriali”. C’è anche un ultimo “giapponese” che guarda alla Spagna, la quale fra l’altro sta incappando a sua volta nella procedura di infrazione europea. Il repertorio è sempre lo stesso, inutile dire che anche le soluzioni saranno tutte pasticciate, in contrasto con le norme europee e soggette a contenziosi senza fine. 

Questo è l’esempio più eclatante di come la politica sia debole (tutti gli schieramenti eccetto alcuni casi) nei confronti di una piccola lobby di potere da 6500 aziende che operano sul demanio turistico e 60mila occupati, di cui 40mila dipendenti. In compenso fatturano oltre 2 miliardi e pagano solo 100 milioni di canone. Un paese tenuto sotto scacco, con il rischio di fare pagare all’Italia pesanti multe e di perdere finanziamenti europei. Il tutto per una minoranza che vorrebbero la loro a concessione a vita.

Maurizio Melucci

Il Presidente Sergio Mattarella