HomeEconomia e LavoroEx Questura, ASI replica a Comune di Rimini: “Perchè vuole esproprio e tempi lunghi?”

Le domande del coordinatore del progetto Rimini Life


Ex Questura, ASI replica a Comune di Rimini: “Perchè vuole esproprio e tempi lunghi?”


3 Febbraio 2023 / Redazione

Dopo aver letto le parole del Sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad e dell’Assessora Roberta Frisoni, arrivano le puntualizzazioni di Marco Da Dalto, coordinatore del progetto Rimini Life.

Sulla correttezza dei comportamenti e della comunicazione: “Abbiamo tenuto sin qui un comportamento di totale rispetto. Ogni atto ha visto l’Amministrazione informata prima della comunicazione pubblica. Anche in quest’ultimo caso, visto che le documentazioni segnalate ieri sono state inoltrate a fine 2022. Crediamo sia un modo per coinvolgere i cittadini riminesi e favorire una tempestiva conoscenza sul destino di un’area così strategica e purtroppo degradata”.

Quanto al progetto e sul PUG: “L’Amministrazione continua a respingere le ipotesi di riqualificazione del compendio rimandandole al PUG, la cui conformazione non è stata avviata ed è molto difficile che si concluda entro questa legislatura (2026) ò afferma Da Alto – difatti i tempi di approvazione di uno strumento del genere sono mediamente ben più lunghi come ne è stata dimostrazione la gestazione per l’approvazione del precedente PSC. Parallelamente, come da Delibera di Giunta n.231 del 27.06.22, comunica che proprio su quell’area realizzerà gli edifici ERS e ERP iniziando i lavori entro settembre del 2023”. “Aree di proprietà di ASI”, sottolinea.

Inoltre: “Nella delibera sono citati i tempi di realizzazione delle opere (avvio stimato a settembre 2023) e di incasso del finanziamento (a partire da giugno 2023). Delibera nella quale l’Amministrazione richiama il suo impegno ad inserirle in un più ampio piano di rigenerazione urbana. Nella medesima delibera si fa quindi riferimento alle precedenti in cui si approva il Programma Integrato PIERS che prevede la riqualificazione dell’intero comparto e il budget in cui è previsto l’esproprio delle aree di ASI su cui edificare gli edifici ERS-ERP per un valore di € 600.000,00, come riportato nell’allegato A della DdG n.231 del 17.06.22”.

E quindi il coordinatore del progetto avanza le sue domande “proprio per quel desiderio di massima trasparenza che anima l’Amministrazione e ASI”: “Perché l’Amministrazione difende la decisione, confermata anche lo scorso giugno, di intraprendere lo strumento dell’esproprio, che comporta l’utilizzo di denaro pubblico, anziché coinvolgere ASI che ha già depositato un’istanza nella quale chiarisce che è disponibile a cederle gratuitamente, in misura maggiore, anche in termini di dotazioni pubbliche? Come si può pensare di realizzare degli edifici ERP e ERS accanto ad un edificio fatiscente e insicuro e di farlo senza coinvolgere ASI, proprietaria di oltre il 75% delle aree? Fra l’altro, immaginando di mantenere l’accesso ad un finanziamento regionale realizzando soltanto gli edifici ERP e ERS, lasciando tutto il resto in uno stato di totale degrado”.

“Per ottenere quel finanziamento – osserva – è stato totalizzato un punteggio, parte del quale deriva dalla riqualificazione dell’intero ambito. Se ciò non dovesse avvenire, è evidente che potrebbe essere messo in discussione il punteggio totalizzato. Una verifica che potrebbero chiedere le stesse amministrazioni in Regione magari escluse o penalizzate dalla graduatoria”.

E Da Alto conclude sulla responsabilità delle condizioni dell’immobile: “ASI ha diligentemente operato per mettere in sicurezza il sito. Abbiamo contratti con istituto di vigilanza, ci sono persone che lo frequentano e ci rendicontano sulla situazione, abbiamo bonificato molte parti, abbiamo denunciato alle forze dell’ordine la presenza di persone estranee, abbiamo illuminato l’immobile per renderlo più sicuro di notte. Il punto è: come possiamo mantenere quel sito sicuro se ci viene reso impossibile restituire un’area degradata alla città, con un progetto come Rimini Life?”.

(Nell’immagine in apertura: Marco Da Dalto, Leonardo Cavalli e Piero Aicardi)