Home___primopianoFabrizio Curcio sarà il nuovo commissario per l’alluvione e la ricostruzione in Emilia-Romagna

De Pascale: “Buon lavoro, ho grande stima dell’ingegner Curcio”


Fabrizio Curcio sarà il nuovo commissario per l’alluvione e la ricostruzione in Emilia-Romagna


31 Dicembre 2024 / Redazione

Sarà Fabrizio Curcio il nuovo Commissario straordinario alla ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione di Emilia-Romagna, Toscana e Marche: andrà a sostituire il Generale Figliuolo, il cui incarico scadeva proprio con la fine del 2024. Scongiurato, dunque, il “vuoto”, che sembrava prefigurarsi dopo che per giorni la nomina del nuovo commissario era slittata in un rincorrersi di indiscrezioni di nomi. In pole sembravano altri generali: invece alla fine la scelta è ricaduta sull’Ingegner Curcio, dal 2021 al 2024 anche a capo del Dipartimento della Protezione Civile. Proprio in quella veste, nel maggio 2023, aveva visitato la Romagna devastata.

Nella nota di Palazzo Chigi si legge che la Presidente del Consiglio Meloni, sentito il Ministro per la protezione civile Musumeci, e in seguito alle interlocuzioni intercorse con la Presidenza della Repubblica e con le Regioni interessate, in particolare proprio l’Emilia-Romagna, intende proporre al primo Consiglio dei ministri utile la delibera per nominare Curcio. Come pareva ormai certo, nonostante le sue richieste già in campagna elettorale, non sarà dunque il nuovo Presidente della Regione De Pascale il Commissario.

La scelta di Curcio, con una comprovata esperienza nella gestione delle emergenze iniziata già nel ‘97, quando da funzionario dei vigili del fuoco aveva fatto parte della colonna mobile inviata in Umbria e Marche per il terremoto, va nel segno del dialogo tra il Governo e la Regione Emilia-Romagna, che si era opposta alla nomina di un altro militare con il nuovo presidente Michele de Pascale: fino a pochi giorni fa, infatti, in pole per il ruolo c’era il generale Mauro D’Ubaldi, ufficiale di artiglieria corazzata, con alle spalle missioni in Bosnia e Afghanistan ed esperienza alla Nato.

De Pascale: “Buon lavoro, ho grande stima dell’ingegner Curcio”

“Buon lavoro all’ingegner Fabrizio Curcio al quale verrà assegnato il ruolo di commissario per la ricostruzione dopo gli eventi alluvionali che hanno colpito l’Emilia-Romagna. Una nomina che avviene anche a seguito delle interlocuzioni avute con la Presidente del Consiglio nell’ultimo mese. Abbiamo richiesto e ottenuto una figura competente in materia, oltre a una presenza fisica sul campo, alla relativa struttura di supporto e un rapporto diretto nuovo con l’esecutivo per le modifiche normative necessarie. Queste premesse sono per noi essenziali per segnare un cambio di passo sia sugli indennizzi che sulla messa in sicurezza del territorio”.

Così il presidente della Regione, Michele de Pascale, riguardo alla proposta avanzata dalla Presidenza del Consiglio di Fabrizio Curcio quale nuovo Commissario straordinario alla ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione in Emilia Romagna, Toscana e Marche, in sostituzione del Generale Francesco Paolo Figliuolo, il cui incarico scade oggi. La nomina verrà avanzata al primo Consiglio dei Ministri utile.

“Ho grande stima dell’ingegner Curcio- prosegue de Pascale -: ho lavorato con lui durante l’emergenza alluvionale in Romagna nel 2023 e il suo contributo e la sua presenza sul campo insieme a noi sono stati determinanti nelle operazioni di salvataggio delle persone, e di contenimento dei danni. Sono convinto che grazie alle sue competenze, alla sua professionalità unita alla nostra conoscenza del territorio potremo segnare un passo nuovo”.

De Pascale ha ricordato che “in prima istanza avevo avanzato una proposta diversa proponendo di identificare direttamente nella Regione la struttura commissariale ma, compreso quasi subito che il Governo non era disponibile a questo percorso, ho comunque apprezzato la disponibilità in ultima istanza della premier Meloni a giungere a una scelta e un percorso condiviso come avevo auspicato nella conferenza stampa di fine anno”. Dunque, conclude, “ora sta a tutti dimostrare, alle porte di questo 2025, che su una vicenda così pesante, che toglie il sonno agli uomini e alle donne della nostra terra, la Repubblica, nel suo insieme, può e deve fare di meglio di quanto visto fino ad oggi”.