C’è ancora scritto “valori bollati” sull’insegna delle tabaccherie? Il termine indica le marche da bollo, istituzione vetusta e polverosa come certe tasse medievali come il pontatico e il rotatico, eppure sempre in vigore, e soprattutto i francobolli, altro residuato dell’era pre-digitale, di sempre minore impiego pratico e sempre più usati dallo Stato per celebrare anniversari importanti e defunti rimarchevoli a costi contenuti. Ogni anno il Consiglio dei ministri approva un Piano filatelico che indica i personaggi e le ricorrenze che meriteranno di essere commemorate in un rettangolino di carta filigranata.
Ovviamente, a seconda del colore del governo cambia anche la tinta delle ricorrenze e soprattutto dei personaggi. Per dire: nel Piano filatelico 2024, accanto a Tommaso d’Aquino, santo e filosofo, a Marsilio Ficino, nome illustre del pensiero rinascimentale, e a Giacomo Matteotti, nel centenario del suo martirio, ci sono figure politicamente controverse come Giovanni Gentile, capofila dell’hegelismo italico ma anche intellettuale mussoliniano, artefice della riforma fascista della pubblica istruzione e ideatore del giuramento di fedeltà al regime obbligatorio per tutti gli insegnanti, che aderì a Salò e fu ucciso dai partigiani fiorentini.
O nomi cari agli eredi del Msi come Giuseppe Tatarella, ricordato nel venticinquesimo anniversario della morte. Il venticinquesimo non è un anniversario rotondo, ma evidentemente i nipotini della Fiamma non vedevano l’ora di omaggiare zio Pinuccio, la cui maggiore benemerenza a livello nazionale è non aver fatto male a nessuno, che per uno che militò nel Msi dagli anni Cinquanta fino a quando diventò Alleanza nazionale, è già parecchio.
Ancora più bruciante era l’ansia del governo Meloni di elaborare il recente lutto per Silvio Berlusconi dedicandogli qualcos’altro, visto che l’aeroporto ex Malpensa è troppo poco. E niente è più appropriato di un francobollo che, parafrasando la vecchia battuta su Agnelli, restituirà a tutti i fan del Cavaliere la gioia di leccarlo sul retro.
Ma l’appetito di valori bollati vien mangiando, e così succede che tra i “francobollandi” fortemente voluti dalla maggioranza entrano anche nomi francamente imbarazzanti. Mentre il governo-dottor Jeckyll sostiene Israele, condanna a tutto spiano l’antisemitismo e del fascismo rinnega apertamente solo le leggi razziali, il governo-mr. Hyde immortala in altrettanti francobolli ben due noti antisemiti: Italo Foschi, fondatore della A. S. Roma ma anche squadrista scatenato e, durante la Rsi, persecutore di ebrei, e Maffeo Pantaleoni, l’economista che volle pubblicare in Italia i famigerati Protocolli dei Savi di Sion, il più devastante e nocivo falso della storia, che ancora oggi ispira la giudeofobia in Europa e non solo.
Il Pd ha chiesto al ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, promotore dei francobolli in onore di Foschi e Pantaleoni, di ritirarli. Staremo a vedere se la richiesta verrà rispedita al mittente per affrancatura troppo a sinistra.
Lia Celi