Federalberghi Riccione: “Estate tribolata ma poteva andare anche peggio”
27 Ottobre 2023 / Redazione
Un’estate “complessa”, in cui si è lavorato, fatturato e dunque guadagnato meno. Ma con una coda che permette di “rimettere la testa avanti e guardare con maggiore ottimismo al futuro”. Insomma “poteva andare molto peggio”.
Federalberghi Riccione, fa questa mattina il tradizionale punto con la stampa sull’andamento del turismo nel 2023 – annata inevitabilmente condizionata dall’alluvione di maggio – alla luce dei dati dell’Osservatorio Luigino Montanari, che quest’anno registra un record di risposte: 140 questionari compilati su 376 strutture aperte.
“Siamo partiti con delle aspettative alte ma poi l’alluvione ha sparigliato le carte. I numeri sono in calo ma non raccontano una sconfitta, bensì resistenza”, sintetizza i dati il responsabile dell’Osservatorio Claudio Montanari: i periodi più critici sono i primi 15 giorni di giugno e agosto, ma tutta l’estate è in negativo, settembre a parte. Sono venuti a mancare i turisti di prossimità, lombardi ed emiliano-romagnoli su tutti, e si sono visti pochi giovani. Più nel dettaglio, le presenze negli alberghi da gennaio a settembre sono in calo del 3,9%, con picchi di circa il 10% per giugno e luglio, e del 6,8% per agosto, e una risalita del 4% a settembre. “Un dato clamorosamente negativo rispetto al 2019”. Il calo si riduce al 2,6% calcolando l’extra alberghiero e le ottime perfomance dei campeggi. Mentre gli arrivi sono in rialzo, rispettivamente, dello 0,7% e dell’1,3%. “Lombardia ed Emilia-Romagna sono i buchi neri” e il fatto che sia il mercato italiano a determinare il successo della Perla Verde, suggerisce Montanari, fa capire che occorre “diversificare i mercati”, non parlando più di “destagionalizzare ma di ristagionalizzare, con una importante azione sui mercati esteri”.
Con questi dati l’estate è stata comunque per oltre otto albergatori su 10 “sufficiente se non discreta”, dicono i questionari, anche se per la prima volta dal 2013 per nessuno è stata “ottima”. Non così male dunque tra alluvione, cavallette, guerre, inflazione, balneazione, mancanza di una giunta e cattive comunicazioni. Così per il 30% è stata uguale all’anno scorso, per altrettanti peggiore e per il 33% migliore. Il calo nelle presenze è stato avvertito dal 64% e per il 40% di questi è stato tra il 15% e il 25%.
“A qualcuno è andata particolarmente male”, chiosa Montanari. Le campagne di comunicazione post alluvione non hanno funzionato, prosegue, e “si è percepito che la regione non fosse pronta”, da qui “un freezing nelle prenotazioni” che si è prolungato fino a metà giugno. Da metà agosto, poi, “l’estate è andata in ripresa”. Gli albergatori con cali di presenze segnalano come particolarmente critici la riduzione del potere d’acquisto dei consumatori, l’alluvione e la competizione estera; e hanno reagito abbassando i prezzi, “una scelta difficile”, e puntando sul marketing. Riscontrando tra le difficoltà maggiori quelle dell’aumento dei costi e della mancanza di personale, per il quale non è nemmeno semplice trovare alloggio. Difficoltà soprattutto per cucina, sala e bar.
In questo contesto risulta difficile investire, e oltre la metà infatti non prevede di farlo nel 2024, ma gli albergatori segnalano anche l’importanza di puntare sui mercati esteri con campagne mirate e il potenziamento delle infrastrutture di arrivo, strade e aeroporto. Mentre tra le criticità puntano il dito contro cancellazioni last minute, una new entry, parcheggi e ordine pubblico.
La Perla Verde, continua Montanari, “su alcuni dotazioni è indietro o fa scarsa manutenzione” e gli albergatori ritengono prioritari per la città gli interventi su viale Ceccarini, sul centro termale e sul porto. “Ci si aspettava invece un risultato più eclatante sul gradimento del parco eolico”: per il 57% è negativo, per il 30% neutrale e il 13% lo valuta positivamente. Mentre oltre sette su 10 parteciperebbero alle comunità energetiche. Infine il tasto dolente della tassa di soggiorno, il nuovo software viene bocciato da oltre l’80%, e le statistiche di autostrade con le uscite al casello di Riccione, in lievissimo calo; del gas, con i consumi in calo del 15%; dell’acqua, in rialzo del 5%; e dei rifiuti, in calo del 4,5%.
Dati che sono la cartina di tornasole di un’estate tribolata.
Oltre a ciò, la paura del vuoto, in questo caso amministrativo, “l’horror vacui” dettato dalla mancanza di una giunta comunale, “sta salendo” tra gli albergatori ricciones. Dopo un’estate con il segno meno e un Natale carico di incognite. Come segnala Federalberghi, pesano infatti su tutta la programmazione tanto la mancanza di una guida politica che la commissario Rita Stentella non può garantire, quanto l’incertezza nell’orizzonte temporale per questo limbo. Con l’attesa ogni giorno più spasmodica per la sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso presentato dall’ex maggioranza contro la sentenza del Tar che che l’ha rispedita al casa. La Perla Verde “merita attenzione da parte di Destinazione Romagna”, argomenta Claudio Montanari dopo avere presentato questa mattina alla stampa i dati dell’annata turistica. “Alla commissario spieghiamo i passaggi necessari e le nostre esigenze, c’è un confronto costante, ma non è un’esperta di turismo”. Di certo fa rumore che la prima storica volta del Tour de France in Italia, con le prime due tappe che interessano la Romagna, snobbi Riccione. “Cercheremo di ritagliarci degli spazi e poi Cesenatico è importante per il cicloturismo”.
Di certo, ribadisce, “sugli eventi serve la capacità della politica che al momento non c’è. Comunque si lavora” e infatti ci sarà un nuova tappa del Giro d’Italia. La Perla Verde, aggiunge il presidente dell’associazione Bruno Bianchini, “mostra quelle crepe strutturali e infrastruruali che si sono viste a partire da prima del 2019”. Per cui “servono interventi strutturali e di manutenzione ordinaria e straordinaria che sono propri di un’amministrazione nel pieno delle sue facoltà. Questo ci manca e di questo dovremmo parlare con chi si siederà al posto di guida”. Intanto però c’è “preoccupazione per il Natale. È una situazione particolare, ma pretendere pianificazioni in pieno è difficile. La gestione commissariale ha questa caratteristica e non ha neanche essa certezze temporali”. Dunque, conclude Bianchini, “per gli eventi è un grande problema e chi pensa all’apertura natalizia aspetta di sapere cosa ci sarà e cosa potrà proporre. Siamo in una fase di attesa”. Dunque l’incertezza spaventa gli albergatori riccionesi decisamente di più del fenomeno degli affitti brevi.
“I bisogni che soddisfano hotel e appartamenti sono diversi”, tuttavia, segnala Montanari, “vanno messi tutti sullo stesso piano” dal punto di vista dell’imposta di soggiorno, della sicurezza e della tracciabilità. Necessaria dunque una legislazione nazionale in materia.
(Agenzia DIRE)