Home___primopianoFederconsumatori: “Rimini resta fra le più care d’Italia, l’inflazione di luglio costa 500 euro l’anno”

“Aggravi che incideranno sul potere di acquisto delle famiglie, specialmente quelle a basso reddito”


Federconsumatori: “Rimini resta fra le più care d’Italia, l’inflazione di luglio costa 500 euro l’anno”


9 Agosto 2024 / Redazione

L’inflazione a luglio – scrive in una nota Federconsumatori Rimini – si attesta al + 2.1 % su base annua, contro una inflazione nazionale a +1.3%, aumento che colloca Rimini fra le città più care d’Italia con ricadute pensanti sia sui residenti che sulle famiglie di vacanzieri che scelgono la nostra riviera. L’accelerazione, come spiega anche l’Istat, è dovuta principalmente alla crescita tendenziale dei prezzi dei beni energetici regolamentati. Su base mensile (giugno su luglio) sul territorio riminese l’energia elettrica fa un balzo del + 9.4% e il gas del + 2.9%. Va segnalata un aumento sempre mese su mese dei servizi per alloggio del +20.3%.

Secondo le stime dell’Osservatorio Federconsumatori, con l’inflazione a questi livelli, le ricadute per una famiglia media ammontano a + 500 euro annui. Aggravi – continua la nota di Federconsumatori Rimini – che incideranno sul potere di acquisto delle famiglie, specialmente quelle a basso reddito, determinando pesanti ripercussioni sulle loro scelte di consumo e, in questa fase, sull’andamento del settore turistico.

Anche in questo settore, ma in maniera più preoccupante in altri, come i consumi alimentari e energetici, crescono disparità e disuguaglianze. Secondo le nostre rilevazioni, infatti, sono ancora molti i sacrifici e le rinunce che le famiglie sono costrette a compiere.

Alla luce di tale andamento – prosegue Federconsumatori Rimini – è necessario che il Governo si decida ad adottare provvedimenti immediati in grado di rilanciare la domanda interna, con un’attenzione particolare alle famiglie che si trovano in maggiore difficoltà, attraverso:

  • La creazione di un Fondo di contrasto alla povertà energetica e una determinata azione di contrasto alla povertà alimentare.
  • Una riforma delle aliquote Iva sui generi di largo consumo (che consentirebbe alle famiglie, secondo le nostre stime, di risparmiare oltre 531,57 euro annui); provvedimento che deve essere accompagnato da attenti controlli per sanzionare eventuali speculazioni.
  • Azioni mirate a riequilibrare le disuguaglianze esistenti, in primis attraverso un rinnovo dei contratti, una giusta rivalutazione delle pensioni, la resa strutturale del taglio del cuneo fiscale e una riforma fiscale equa, davvero tesa a sostenere i redditi medio-bassi e non ad agevolare quelli più elevati.

“Siamo consapevoli – conclude la nota di Federconsumatori Rimini – che tali operazioni richiedono risorse, che potrebbero, anzi dovrebbero essere reperite attraverso una intensificazione della lotta all’evasione e all’elusione fiscale, nonché applicando una adeguata tassazione degli extraprofitti e incrementando la tassazione sulle transazioni finanziarie”.