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“Fiero” Gentilini, il medico dei bambini di Misano


19 Marzo 2018 / Paolo Zaghini

“Un medico d’altri tempi” A cura di Pietro Bisoni – Silverbook.

Mi piacciono le biografie quando queste servono a far conoscere una persona, l’ambiente in cui ha operato, le cose che ha realizzato. Questa biografia di Bisoni non mi sembra (nonostante l’impegno profuso) sia riuscita a raggiungere appieno lo scopo che si prefiggeva: raccontare la vita di un medico-pediatra di Misano Adriatico, Alfiero Gentilini detto “Fiero”, scomparso il 14 luglio 1978 (cioè 40 anni fa), ma mai dimenticato dalla popolazione misanese per la sua umanità, professionalità, disponibilità con i pazienti e la gente. Gentilini morì giovane quando non aveva ancora 48 anni (era nato il 24 novembre 1930) per un improvviso infarto.

Il Sindaco di Misano, Stefano Giannini, lo ricorda così: “Il dottor Alfiero Gentilini è stato una figura di grande rilievo per la nostra comunità. E non perché è stato uno dei pochi ad aver studiato e a laurearsi alla fine degli anni ’50, in quel paesino, ancora sparso e anonimo, che nel dire comune non era ancora Misano Mare ma era ‘e Fnil’, il fienile: un paesino che stava compiendo ancora timidamente la sua transizione da luogo di campagna e di colonie marine a località turistico-alberghiera. Il dottor Gentilini è stato una figura di grande rilievo perché la sua enorme generosità, il suo essere popolare, il suo essere amico di tutti i pazienti lo hanno identificato con la comunità stessa di cui si prendeva cura. Non c’era misanese che lo chiamasse ‘dottore’: per tutti era ‘Fiero’. Un medico senza orari (…) ed era un uomo di passioni (politiche, sportive, sociali), ma mai divisivo e settario. Eroe civile della comunità misanese”.

Gentilini fu medico condotto e medico degli enti mutualistici che estesero l’assistenza sanitaria a un numero sempre maggiore dei cittadini. Accanto a una solida preparazione scientifica affiancò una disponibilità totale verso le persone che richiedevano il suo aiuto, le sue cure. Giorno e notte, sabato o domenica, era sempre disponibile in ambulatorio o a domicilio degli ammalati e di coloro che chiedevano un aiuto, un consiglio.

Laureatosi in Medicina a Bologna nel 1958, si specializzò poi in pediatria: i bambini erano la sua vita. Il 26 dicembre 1963 sposò Nadia da cui avrà due figli, Paolo e Romina. Partecipava inoltre alla vita politica cittadina, come sostenitore del Partito Socialista.

La sua morte improvvisa colpì la popolazione misanese che il 16 luglio 1978 seguì in massa il feretro accompagnandolo sino al Cimitero.

Un anno dopo, il 14 luglio 1979, il Sindaco Antonio Semprini inaugurava un busto in bronzo di Gentilini, realizzato dall’allora giovane scultore di Montefiore Conca Umberto Corsucci, in suo ricordo che veniva collocato nel parco dell’Asilo nido di Misano. La collocazione venne scelta dall’Amministrazione Comunale, come ricordò il Sindaco Semprini, “avendo presente l’impegno profuso come pediatra incaricato allo scopo dell’Amministrazione Comunale per far sì che questa importante struttura fosse corrispondente alle esigenze del bambino per il quale era nata. Ricordo anche qualche nostra insofferenza quando le sue insistenze per migliorare qualche aspetto importante di questo Nido ci costringevano a inventare finanziamenti che non esistevano a bilancio. Possiamo dire oggi, purtroppo col senno di poi, che quelle insistenze non solo erano fondate, ma è stato anche giusto accoglierle”.

E il Sindaco, nell’inaugurare il busto, proseguiva: “Questa sua profonda umanità; questo suo essere normale, alla pari con tutti; questa sua capacità di vivere la vita di tutti i giorni di una cittadina tutto sommato piccola e che non ha perso ancora le caratteristiche del paesotto di campagna; la capacità, non comune, di trovare, sempre un sorriso o una battuta tra il burbero e il bonario, per sollevare il morale di qualcuno o per risolvere situazioni difficili o imbarazzanti. Queste sono alcune delle qualità che hanno reso popolare e indimenticabile il dott. Alfiero Gentilini, medico – uomo – amico e cittadino che Misano oggi ricorda”.

Poi per troppe pagine Bisoni ripercorre la sua battaglia, ormai pluridecennale, per spostare il busto dal parco dell’Asilo Nido in Piazza della Repubblica, la piazza principale di Misano. Arrivando ad usare toni accesi e filippiche contro l’Amministrazione Comunale e i pubblici amministratori. Tradendo così l’intento biografico del libro, a meno che la realizzazione di esso non fosse invece finalizzato ad acuire il contenzioso con l’Amministrazione Comunale.

Ma sia l’intervento del Sindaco odierno Giannini, che quello dell’epoca Semprini non mi sembra che abbiano creato conflitti con la memoria ricordata e apprezzata di Gentilini da parte dei misanesi. Prevalgano dunque per tutti le affettuose parole della moglie Nadia: “Il suo ricordo ci accompagna ogni giorno regalandoci momenti di acuto dolore e a volte il piacere di dolcissimi ricordi”.

Paolo Zaghini