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FILLEA CGIL-FILCA CISL-FENEAL UIL davanti all’azienda: "Pronti a manifestare sotto il tribunale di Rimini"


Cerasolo, presidio alla Fontanot: “Ritirare i licenziamenti”


31 Gennaio 2024 / Redazione

Sono 37 i dipendenti per cui l’azienda Fontanot di Cerasolo Ausa, in provincia di Rimini, ha avviato la procedura di licenziamento collettivo. I lavoratori questa mattina, insieme ai vertici locali e regionali di Cgil-Cisl-Uil e delle categorie sindacali dei lavoratori del legno, hanno organizzato un presidio di fronte ai cancelli per ribadire il no ai licenziamento, incassando la solidarietà della consigliera provinciale al Lavoro, e sindaco di Santarcangelo di Romagna, Alice Parma.

Dipendenti e parti sociali chiedono che “si avvii con urgenza la procedura per la Cassa integrazione guadagni straordinaria per cessazione attività, tentando di salvaguardare azienda ed occupazione con la messa all’asta dell’intero complesso aziendale”. Secondo i sindacati “la decisione del curatore e la posizione del giudice delegato rappresentano un grave precedente, mentre è prioritario salvaguardare i diritti dei lavoratori e delle famiglie contro i rischi di potenziali speculazioni a danno del lavoro”. Parma ribadisce la necessità di “rispettare gli intenti del Patto regionale per il lavoro e il clima, scongiurando i licenziamenti e mettendo al primo posto la salvaguardia del tessuto produttivo territoriale nel suo complesso”. Anche perché a fare le spese di questa situazione, sono gli stessi lavoratori che lo scorso maggio con gli stivali e senza sosta hanno spalato il fango per salvare l’azienda. Di certo c’è però che il curatore ha aperto la procedura di licenziamento collettivo che “rischia di lasciare in mezzo alla strada 37 famiglie senza gli strumenti di politiche attive che la Regione si sarebbe resa disponibile a mettere in campo con il ritiro dei licenziamenti e l’apertura della Cigs”.

Dopodomani, venerdì 2 febbraio è previsto un incontro tra sindacati e curatore per ribadire le ragioni dello stato di agitazione e tentare di scongiurare i licenziamenti: “Senza risposte positive la gravità della situazione porta a non escludere nuove iniziative di mobilitazione, inclusa la possibilità di una manifestazione con presidio davanti al Tribunale di Rimini“, concludono i sindacati.

(Agenzia DIRE)