Home___primopianoFlop Beat Village alla Darsena di Rimini, Willer Dolorati condannato a un anno

Per i concerti annullati nel 2018 avevano testimoniato anche Al Bano e Romina, il manager nonostante la sentenza; "Niente truffa, partono querele"


Flop Beat Village alla Darsena di Rimini, Willer Dolorati condannato a un anno


15 Febbraio 2024 / Redazione

Sentenza di primo grado per il processo sul grande flop dei concerti del Beat Village alla nuova Darsena di Rimini. Willer Dolorati, l’organizzatore della manifestazione, è stato condannato a un anno di reclusione e a seimila euro di provvisionale.

Nella scorsa udienza era stato sentito come teste della parte offesa anche Al Bano, uno dei tanti big che quell’estate si sarebbero dovuti esibire a Rimini. Nella sua requisitoria, il pubblico ministero, Daniele Paci ha chiesto l’assoluzione di Dolorati per un errore nell’imputazione, il giudice, infatti pur condannando Dolorati, ha stabilito la trasmissione degli atti nuovamente alla Procura per l’eventuale riformulazione del capo di imputazione in appropriazione indebita di 40mila euro.

Nell’estate del 2018, i big della musica italiana e internazionale avrebbero dovuto esibirsi nel Beat Village, il maxi villaggio degli eventi ma uno dopo l’altro, tanti artisti, tra cui Renzo Arbore, Vinicio Capossela, Loredana Bertè, Patty Pravo, Tony Hadley, Massimo Ranieri, Ray Wilson dei Genesis, a Al Bano, appunto, con Romina, avevano annullato portando ad una serie di concerti saltati e migliaia di biglietti da rimborsare.

Dolorati era finito a processo per truffa e secondo le imputazioni della Procura, al fine di procurarsi un ingiusto profitto aveva dichiarato che l’evento si sarebbe tenuto con artisti internazionali, facendo intuire sicuri guadagni alla Pony, ditta di catering che avrebbe fornito il servizio e che sulla base dei contratti aveva già versato caparre per 40 mila euro. Cifra mai restituita.

«Non c’è stato nessun tribunale che abbia stabilito che c’è stata una truffa dei concerti», ha detto Dolorati, difeso dall’avvocato Damiano Antonio Balestrieri del Foro di Salerno che a fine processo ha annunciato querele. «I concerti – ha spiegato – sono stati in parte eseguiti, quelli che si potevano eseguire, fino alla data in cui Al Bano non è salito sul palco per i motivi che ha dichiarato presso il tribunale che nulla hanno a che fare con fantomatiche truffe. La manifestazione è stata organizzata nel rispetto delle regole e aveva anche il patrocinio del Comune di Rimini. I biglietti sono stati tutti risarciti e questo rimostra che non c’è stata una volontà di incassare soldi e non pagare i concerti. Tutta la manifestazione è stata organizzata con l’intento di dare qualcosa di buono a Rimini».

(ANSA)