Via libera dal Consiglio comunale di Rimini – con 19 voti favorevoli, 8 contrari e zero astenuti – all’istituzione sperimentale dei forum deliberativi dei quartieri, i nuovi organismi di partecipazione popolare istituiti in previsione di una successiva modifica dello Statuto comunale e della relativa regolamentazione.
Dopo due anni di confronto e di studio anche di altri modelli partecipativi a livello nazionale e dopo la discussione e l’approvazione in commissione comunale, il voto del consiglio comunale di ieri ha approvato l’istituzione sperimentale di 12 nuovi quartieri che raccolgono l’eredità degli ex consigli circoscrizionali, soppressi dalla normativa statale in tutta Italia nei comuni al di sotto dei 250mila abitanti, proponendo una nuova formulazione dei quartieri- che tiene conto degli emendamenti approvati in consiglio comunale che li porta dagli 11 previsti inizialmente a 12 – ridefinendone i perimetri geografici e introducendo modalità innovative di coinvolgimento dei cittadini nella vita della comunità attraverso l’istituzione dei “forum deliberativi dei quartieri”.
Rispetto alle 6 ‘vecchie’ circoscrizioni, i nuovi dodici quartieri individuati sono: zona nord mare, zona nord monte, centro storico, San Giuliano Celle, Borgo Mazzini, Colonnella, Borgo San Giovanni, Marina Centro, zona Sud mare, Ghetto Turco, Marecchiese Padulli, zona sud monte.
In ognuno di questi quartieri si insedierà un solo Forum deliberativo di quartiere, quale organismo di partecipazione alla formazione delle decisioni a disposizione dei cittadini per promuovere l’ascolto, il confronto tra i cittadini e la co-progettazione, favorendo il rapporto e il coordinamento tra il Comune e i diversi attori del territorio. Ogni Quartiere sarà dotato di una sala civica a disposizione della popolazione e per le riunioni dei Forum deliberativi di Quartiere. Il funzionamento dei Forum è disciplinato dal regolamento approvato ieri in consiglio comunale che definisce modalità e obiettivi di questi organismi sperimentali.
La partecipazione ai Forum di quartiere è su base personale, è gratuita ed è proposta anche alle reti e ai gruppi già attive sul territorio come CiViVo, associazioni, gruppi informali, comitati civici, realtà no-profit, oltre a tutti i singoli cittadini dai 16 anni in su che vivono, studiano o lavorano nel contesto territoriale del Quartiere. Potranno infatti iscriversi tutti coloro che hanno la residenza nel Quartiere e chi ha un domicilio di tipo professionale o lavorativo. Le attività dei Forum sono pubbliche e possono assistere e partecipare tutti i cittadini, senza però diritto di intervenire e votare. Il sindaco e gli assessori, durante il periodo di espletamento del loro mandato, non possono essere iscritti ai Forum, ma solo partecipare. I consiglieri e le consigliere comunali possono votare solo nel forum in cui sono iscritti.
Ogni Forum in occasione della prima convocazione dovrà eleggere tra i propri iscritti un presidente, un vicepresidente e un segretario che, proprio in considerazione del carattere sperimentale del progetto, saranno in carica per un anno con possibilità di rielezione. I titolari di questi incarichi, svolti a titolo gratuito, costituiscono il gruppo di coordinamento operativo del Forum. Ad ogni Quartiere sarà assegnato un “facilitatore”, una figura professionale che dipende dalla struttura comunale che si occupa di decentramento e che svolgerà le funzioni di segreteria per tutti i Quartieri e per tutti i Forum deliberativi di Quartiere. Ogni Forum deliberativo potrà inoltre decidere il proprio nome.
Il Forum ha funzioni consultive e di proposta su varie materie: dotazioni urbane e mobilità; manutenzione e gestione dei servizi, degli spazi pubblici e dei beni comuni; progetti ed interventi di carattere sociale, socio-sanitario e culturale. Il Forum delibera in assemblea a maggioranza dei presenti e le deliberazioni e le proposte saranno poi sottoposte all’Amministrazione Comunale.
Con il voto di ieri prende dunque avvio un periodo di sperimentazione che lascia lo spazio a correzioni e modifiche in sede di forum e in previsione di una successiva modifica dello Statuto comunale e della relativa regolamentazione.
“Un modello tutto riminese alla partecipazione – spiega Chiara Bellini, vicesindaca con delega alla partecipazione del Comune di Rimini -frutto di un lungo lavoro di studio e confronto. Quello dei forum deliberativi di quartiere approvati ieri dal Consiglio comunale è un passaggio storico per la nostra città, che si dota così di uno strumento codificato e dinamico per accogliere, sostenere e promuovere il confronto cittadino, dotandolo anche di sedi e professionalità adeguate. I forum deliberativi di quartiere, questo il nome completo, saranno luoghi innovativi e sperimentali di partecipazione e cittadinanza attiva. Sperimentale significa che a conclusione del percorso iniziato con l’approvazione nel Consiglio di ieri sera, si arriverà alla modifica dello statuto comunale che, ancora oggi, parla delle vecchie circoscrizioni che precedono la legge che poi li ha aboliti per le città con meno di 250 mila abitanti, come Rimini -ci sarà dunque spazio all’ascolto e al confronto con i cittadini, da cui poi prenderà forma il testo finale da approvare-. Innovativo, perché raccoglie in maniera originale le esperienze di diverse realtà con cui ci siamo confrontati, tarandole sulle nostre specifiche peculiarità. Terranno insieme il bisogno di relazione, confronto e dialogo dei territori con l’amministrazione, ma offrirà anche spazi di incontro e dialogo dentro i quartieri, per e tra i propri abitanti”.
Approvato di seguito – con 18 voti favorevoli, un voto contrario e cinque astenuti – anche il secondo punto all’ordine del giorno con l’atto di indirizzo in ordine all’acquisto in proprietà di un immobile da destinare alla realizzazione di uffici pubblici e parcheggi.
Commenta il consigliere di maggioranza Edoardo Carminucci: “Nel corso della seduta del Consiglio Comunale svolta ieri, abbiamo approvato il regolamento dei forum deliberativi di quartiere per la città di Rimini. Di fatto un atto molto significativo perché dopo quattordici anni dall’abolizione dei quartieri, sancita dal quarto Governo Berlusconi, abbiamo consegnato ai cittadini ed alle cittadine riminesi uno strumento di partecipazione attiva alla vita politica ed amministrativa del nostro Comune”.
“L’intenzione è quella di valorizzare l’ascolto, la co-progettazione, il confronto tra la cittadinanza e della cittadinanza con l’amministrazione, favorendo il rapporto e il coordinamento tra il Comune e i diversi attori del territorio. Forum che non saranno elettivi, ma deliberativi, e saranno disciplinati dal regolamento votato favorevolmente. Come prima cosa, c’è un’attenzione fondamentale rivolta ai giovani. Potranno iscriversi ai forum tutte le persone dai sedici anni in su. Ci tengo a sottolineare il potenziale di questo progetto per i giovani: rendiamoci conto che potranno partecipare e votare i ragazzi e le ragazze sedicenni, con la possibilità di avanzare proposte prima ancora di poter votare alle elezioni. Anche numericamente, più giovani prendono parte alla vita pubblica della città e più potere decisionale c’è.
“Inoltre, l’operazione è potente, di democrazia piena e vera: uno vale uno, il parere di chiunque avrà un suo peso specifico trovando ingaggio in un terreno condiviso di agone per il bene comune. Ed anche le persone straniere residenti a Rimini, con permesso di soggiorno, potranno prendere parte ai forum. Dimentichiamoci di perseguire la massima partecipazione senza la più genuina inclusione. È importante porre l’accento sul potenziale dei forum dal punto di vista deliberativo, ma anche sul loro aspetto formativo, in quanto il confrontarsi con persone provenienti da esperienze variegate rappresenta un’opportunità preziosa. Il tutto mettendo in relazione attorno a temi di interesse pubblico generazioni diverse, estrazioni sociali differenti, idee politiche opposte. Alla luce di tutto questo è una scelta coraggiosa perché se ne parla da anni ed ora è realtà, istituendo dei Forum pronti ad accogliere al loro interno le persone, le loro idee ed il loro desiderio di migliorare la città”, conclude Carminucci.