A gennaio i giudici di Rimini avevano ritenuto ammissibile l’eccezione sull’incompetenza territoriale sollevata dagli avvocati degli indagati colpiti da misure cautelari. Per questo una dei filoni dell’inchiesta era stata trasferita al tribunale di Milano. Una mossa degli avvocati della difesa che faceva pensare ad un tentativo di dilazionare i tempi del processo. In realtà la “mossa” si è rilevata al contrario per una brusca accelerazione per il verdetto di primo grado.
Nei giorni scorsi il Gip del Tribunale di Milano ha emesso un decreto di giudizio immediato nei confronti di due imputati rimiesi: Nicola Bonfrate (difeso dagli avvocati Francesco Maria Crociano e Gianluca Filippone), 54 anni, ex ristoratore di Monte Colombo oggi in carcere e di Giuseppe Felice Guttadoro (difeso dall’avvocato Piero Venturi), 63 anni, albergatore riminese (obbligo di firma tre volte alla settimana). A giudizio immediato anche altre quattro persone, Sabatino Schiavino, Matteo Banin, Francesco Nappi e Luca Fallarino tutti con obbligo di firma. Il Gip di Milano ha condiviso totalmente l’impianto accusatorio della Procura di Rimini del PM Paolo Gengarelli e della Guardia di Finanza
La prima udienza è prevista per il prossimo 13 giugno.
Ricordiamo che si tratta di una truffa gigantesca, che ha sottratto 440 milioni allo Stato e al nostro territorio, attraverso la capacità di creare e commercializzare falsi crediti di imposta: bonus facciate, sismabonus, locazioni. La Guardia di Finanza ha recuperato il 90% dei milioni truffati