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Quando il presidente biancorosso si candidò con Rifondazione Comunista


Gastone Montesi, il ricordo di Cesare Mangianti


12 Ottobre 2024 / Redazione

Alla prima scadenza elettorale Rifondazione candidò Gastone Montesi al Collegio elettorale di Rimini. Visto che Gastone era un buon comunista, ma dall’eloquio, diciamo così, non troppo politico e spigliato, Rifondazione decise che il sottoscritto gli avrebbe fatto da road manageriale. Quindi, si concordavano i comunicati stampa, la traccia per le interviste e per i dibattiti con altri candidati.

Naturalmente, Gastone riscuoteva gran successo in tutti i bar frequentati da tifosi dai quali era amatissimo per la parlata schietta (Mè se calcio ho buttè via un alberg!) e l’onestà della persona. Ma c’era un problema: i comizi che allora era indispensabile organizzare davanti ai bar, nelle piazze di periferia specie dei piccoli paesi o frazioni. Comizi che spesso diventavano assemblee. Si decise che il meccanismo era questo: io introducevo il candidato il più a lungo possibile, poi con un applauso che partiva da me, lo lanciavo: “Ed ora il candidato Gastone Montesi!”.

Una sera ad Ospedaletto, con una fitta presenza di occhettiani tra il pubblico, un cittadino interruppe Gastone ponendogli una domanda complessa alla quale Gastone rispose: “Me a ne so, ma (rivolgendosi verso me) lu lè brev e la sà ad sicur!”. Diciamo che il comizio non finì troppo bene. Sono stato orgoglioso di averlo frequentato quasi ogni giorno in quella esperienza! Da sempre lo conoscevo come il Presidente, ma come uomo era eccezionale!

E ci siamo sentiti in tutti questi anni, anche poco tempo fa…

Cesare Mangianti