Nove persone, tra cui l’attuale direttore generale di Ausl Romagna Tiziano Carradori, il suo predecessore Marcello Tonini e vari dirigenti sia dell’azienda sanitaria che di Arpae, andranno a processo a Rimini con l’accusa di gestione illecita dei rifiuti ospedalieri. Il processo partirà il prossimo 18 marzo dopo che tutti gli imputati si sono opposti a un decreto penale di condanna emesso a luglio scorso, decidendo di affrontare il procedimento ordinario, sicuri di poter dimostrare la loro innocenza.

Secondo quanto riportano i quotidiani locali, si contesta il modo in cui nei nosocomi di Rimini, Riccione, Cattolica, Santarcangelo di Romagna e Novafeltria venivano gestiti i residui organici dei pazienti, smaltiti assieme a dei contenitori biodegradabili. Non si trattava dunque di rifiuti pericolosi. Tale procedura è stata via via abbandonata tra il 2020 e il 2021.

«Siamo estremamente tranquilli e fiduciosi di poter dimostrare in aula l’assoluta correttezza e l’innocenza di tutte le persone coinvolte, a vario titolo, in questo procedimento», ha detto l’avvocato Moreno Maresi che assiste Carradori. «Prova ne è il fatto che tutti abbiano deciso di opporsi al decreto penale di condanna e affrontare il processo. Vogliono uscire completamente puliti dalla vicenda, certi di aver agito seguendo le norme».

Fonte Agi

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