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tiamo per scoprire i più divertenti e appassionanti videogames di esplorazione


Giochi di esplorazione: i più belli nella categoria classic games


27 Agosto 2024 / Redazione

Esplorare il mondo è una delle attività che ha sempre attratto l’essere umano, fin dall’antichità. Non per niente le grandi avventure e le esplorazioni sono finite nei più grandi e importanti libri mai scritti (Il Milione, L’Odissea, Viaggio al Centro della Terra, solo per citarne tre appartenenti a epoche diverse) e i miti e le leggende di luoghi magici come Atlantide ed El Dorado ancora oggi ci fanno sognare. Un istinto che è presente anche in questa epoca e che, in piccola parte, si è spostato nell’universo videoludico. Quindi è il momento di allacciare le cinture perché stiamo per scoprire i più divertenti e appassionanti videogames di esplorazione. Ce n’è davvero per tutti i gusti.

Iniziamo da quello che possiamo definire come il capostipite dei giochi di esplorazione. Ovvero The Secret of Monkey Island del 1990. Uscito per le storiche Amiga e Atari ST, Monkey Island ci vede nei panni dell’esploratore, Guybrush Threepwood, aspirante pirata che dovrà ingegnarsi per salvare la donna di cui si è innamorato dal rapimento del pirata fantasma LeChuck. Il tutto tra enigmi, rompicapi e una buona dose di adrenalina che ancora oggi fanno parlare di loro.

Non mancano giochi di esplorazione anche sul versante più “tradizionale” dei classic games dove spiccano titoli come Gonzo’s Quest, slot machine che ci mette sulla strada per la ricerca del tesoro nella città perduta di El Dorado. Il tutto tra simboli che rappresentano tesori, una colonna sonora estremamente avvincente e mini giochi di abilità che la rendono ben più di una semplice slot in senso tradizionale.

Pochi lo sanno ma i primi giochi di esplorazione (oggi definiti Open World), risalgono addirittura alla metà degli anni ‘80 del secolo scorso. Il primo in assoluto è stato probabilmente il pionieristico Elite, datato 1984. Titolo di simulazione spaziale, metteva il giocatore nei panni di un esploratore immerso in una galassia generata proceduralmente e alle prese con attività come commercio, combattimento ed estrazione di minerali.

Due anni dopo arrivò nei negozi un gioco di cui parliamo ancora ai nostri giorni: The Legend Of Zelda. Pubblicato per NES, sebbene non sia un gioco open world per come li intendiamo oggi, è stato uno dei primi a introdurre la possibilità di esplorare lo scenario e di scegliere l’ordine in cui affrontare le varie e sempre diverse missioni. E per capire l’impatto che ha avuto sull’industria videoludica basti pensare che i suoi sequel sono tra i giochi più venduti degli ultimi anni e quelli con le migliori recensioni in assoluto tra gli esperti di settore.

Ha venduto più di 230 milioni di copie e probabilmente può essere considerato come una delle più grandi opere d’ingegno dell’era moderna. Stiamo parlando di Minecraft, il videogioco open world per eccellenza che si è evoluto così tanto da quando è stato lanciato che oggi è possibile creare al suo interno PC funzionanti e addirittura programmare altri videogiochi. Ma non solo. Minecraft è oggi un vero e proprio franchise con tanto di merchandising dedicato, film, libri ed eventi a cadenza regolare. Non male per un gioco di mattoncini.

Anche se non rientra nella categoria dei giochi che abbiamo appena citato, rientra a pieno diritto in quella dei caposaldi dell’esplorazione anche il mitico Tomb Raider. Uscito nel 1996 per Sega Saturn, PC e PlayStation, Tomb Raider cambiò le carte in tavola per molti motivi, dal game playing, passando per le ambientazioni scelte, fino ad arrivare alla scelta rivoluzionaria di lanciare Lara Croft come protagonista assoluta dell’avventura. La dimostrazione che non soltanto i maschi sono abili esploratori.

Tre anni prima di Tomb Raider arrivò un gioco che diede il via a una delle categoria che ancora oggi la fanno da padrone nelle classifiche di gradimento: gli sparatutto in prima persona. Il titolo in questione è ovviamente DOOM, targato iD Software ed emulato decine e decine di volte negli anni successivi. Labirinti, adrenalina, suspence e horror ne hanno fatto un must del gaming di tutti i tempi.