Home___primopiano“Giulio Cesare in piazza”, Aries scrive al sindaco di Rimini

L'associazione chiede di mettere la statua originale in piazza Tre Martiri


“Giulio Cesare in piazza”, Aries scrive al sindaco di Rimini


3 Luglio 2023 / Redazione

E’ di qualche giorno fa la notizia che la statua bronzea di Giulio Cesare, ora collocata nella ex caserma dell’esercita verrà restaurata e ricollocata nella nuova cittadella della sicurezza una volta terminati i lavori di riqualificazione di tutta l’area. Una proposta che non viene condivisa da  A.R.I.E.S. (Associazione Ricerche Iconografiche e Storiche) che scrive una lettera aperta al sindaco di Rimini. D’altra parte sono anni che si discute dove collocare la statua di Giulio Cesare.  Una parte degli storici la vorrebbero al posto della copia in piazza Tre Martiri. Vedremo nelle prossime puntate come si chiuderà forse definitivamente il confronto.

“Egregio sig. Sindaco,

essendo interessati  da sempre , come certo è noto, alle sorti della statua bronzea di Giulio Cesare, monumento storico che, come ARIES aveva dimostrato a tutti fin dal marzo del 2019, appartiene al  Comune e quindi all’intera cittadinanza, apprendiamo con vivo stupore che con semplice  determina di un dirigente comunale assunta in sede di Variazione al bilancio 2023-2025, del tutto  immotivata quanto alla scelta del luogo in cui allocare la statua in contrasto con gli impegni di riportarla in centro a suo tempo  assunti dall’Amministrazione, addirittura  fino dai tempi del sindaco Ceccaroni, viene ventilata ora la eventualità che detta statua, una volta “restaurata”, venga  riposizionata nella ex Caserma quando questa sarà destinata a Cittadella della sicurezza, futura sede di Questura, Guardia di Finanza , CC Forestali , Polizia Stradale.

Considerato inoltre che tutto questo potrà avvenire in tempi certamente non brevi è quindi evidente che la statua sarà sottratta nuovamente e ancora per lungo indeterminabile tempo ai riminesi, agli studiosi ed ai turisti di tutto il mondo.

Stando cosi le cose, come associazione ARIES  ci permettiamo a questo punto di rappresentarLe  al riguardo  alcune nostre proposte alternative.

Dovendosi iniziare a breve i lavori si chiede in primis di riconsiderare di poter posizionare nella futura cittadella- o, meglio ancora,  in quel di San Vito, visto il completato restauro dei resti dell’antico ponte romano- la copia della copia della statua di Cesare che attualmente si trova in piazza Tre Martiri così che, una volta che questa fosse stata trasferita, sarebbe possibile allocare al suo posto, senza spese particolari, l’originale pregevole copia opera della premiata Fonderia Laganà, che attualmente langue nella ex Caserma,  con conseguente  massima resa mediatica e senza quindi relegarla ai margini della città, lontano dagli occhi dei cittadini degli studiosi e dei turisti, in attesa di un restauro dai termini e tempistica indefinibili e quindi molto  incerti.

Nel caso in cui tale soluzione non fosse però ritenuta percorribile e senza comunque mai rinunciare a sperare che codesta Amministrazione possa ritornare  sui propri passi dando così attuazione ed adempiendo agli impegni assunti nel passato in più occasioni corrispondendo a  quella che costituisce una richiesta avanzata da tempo e da grande parte della cittadinanza, si intende sottoporre alla attenzione Sua e dell’Amministrazione una proposta intermedia che si colloca nell’ambito delle valutazioni che -come si sostiene- si vorrebbero  “condivise”.

Precisamente, anziché relegare la statua in questione in una zona così distante e troppo  lontana dal Centro, e di fatto destinata a  elemento di  arredo e di decoro

degli spazi e degli edifici della Cittadella della Sicurezza,  ove saranno ospitate in particolare Questura e Guardia di Finanza, la stessa potrebbe, molto più opportunamente e anche più  correttamente, essere invece destinata ad una area, precisamente l‘isola verde dei Giardini  Baldini, di fianco alla Prefettura e, appunto, anche  in fregio alla  Prefettura stessa, che tra l’altro   è l’istituzione pubblica di ben più elevato grado ed anzi la  massima espressione della Amministrazione dello Stato sul territorio provinciale .

Si  raggiungerebbe, così,  non solo il risultato di avere riportato la statua in parola  in una zona centrale della città , come era stato promesso, rendendo la sua presenza molto più facilmente e  meglio fruibile  da parte di tutta la popolazione, cittadini residenti, studiosi e turisti ed arricchendo così con un opera di grande qualità artistica e di  impatto estetico il tessuto urbano del nostro centro storico ma soprattutto, nel contempo, renderebbe  dedicata completamente alla memoria del sacrificio dei tre  giovani martiri  la piazza  centrale  della città .

In tale modo si darebbe prova di aver prestato eguale attenzione a tutte le diverse istanze, e di aver considerato l’importanza prevalente del  recupero di un pregevolissimo elemento appartenente alla storia ed alla cultura della città ; con una tale scelta , unitamente a quella dell’allocazione delle statue di Augusto e di Tiberio presso l’isola di verde “da Bigno” ed i giardini Vannoni,  come da tempo era stato già deciso,  si  potrebbe certamente ulteriormente supportare la proposta di  designare Rimini a Capitale della cultura per l’anno 2026,  rendendo inoltre la città più bella ed attraente.

Quanto infine alla copia generosamente donata dal Rotary e che per decenni ha supplito ad un vulnus che si era creato nel tessuto della città, anche questa troverebbe comunque una collocazione certamente di prestigio, degna e consona.

Confidiamo quindi  vivamente che Lei e chi sarà deputato a decidere sulla questione  vorranno tenere nel   debito  conto anche le considerazioni formulate con la presente riguardanti, in particolare, il recupero ormai non più rinviabile  di un bene  di grande valore, parte  acquisita del patrimonio artistico culturale e storico della città, in nome di un interesse pubblico da considerarsi  prevalente, riaffermando così  il valore universale, trasversale ed apolitico della cultura stessa, che è e deve sempre  rimanere  “super partes”. ”

 Per Associazione ARIES                              Avv. Gaetano D. Rossi, Dott. Umberto Farneti