Home___primopianoGnassi: “Concessioni balneari, siamo alla follia”, ordine del giorno PD per l’avvio dei bandi

"Il governo scarica tutte le conseguenze sui Comuni, dal 1° gennaio rischio caos totale per 8.000 km di costa"


Gnassi: “Concessioni balneari, siamo alla follia”, ordine del giorno PD per l’avvio dei bandi


29 Dicembre 2023 / Redazione

Il deputato Andrea Gnassi ha presentato oggi in aula un ordine del giorno del Partito Democratico per l’avvio dei bandi per le concessioni balneari.

“Nonostante tutti – dalla Commissione Europea alla Corte di Giustizia Europea, dal Consiglio di Stato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella – sollecitino una norma che disciplini i bandi di gara per le concessioni balneari, il governo non solo decide di non decidere. Ma l’ultima trovata, a questo punto una follia, è produrre un comunicato stampa con il consiglio dei ministri di ieri! Un comunicato stampa, non un atto normativo; una nota di 20 righe con cui Fratelli d’Italia invita i Comuni a proseguire, di fatto, tranquillamente con le proroghe. Ma pensano che qualcuna creda che una nota stampa faccia giurisprudenza? Si tratta di una lucida follia e di una cinica volontà. Lucida follia perché senza una norma nazionale sui bandi per le concessioni e sui criteri per l’assegnazione, dal primo gennaio 2024 sulle coste italiane sarà il caos. Senza una norma nazionale,  l’occupazione degli attuali concessionari potrebbe configurarsi come abusiva ed essere sottoposta a ricorsi e denunce, con conseguenze di ordine sia penale che economiche per i Comuni e per le imprese. Cinica volontà, quella del governo, che, dato che le bugie e le promesse di uscire dalla Bolkestein non tengono, decide di non decidere e scarica tutte le conseguenze su Comuni, imprese e lavoratori.  A questo punto non solo ogni Comune  proverà a procedere come può nel rispetto della giurisprudenza e della legge, ma vi saranno situazioni diverse in tutto il Paese con una totale confusione, disagi e danni” afferma il deputato Dem.

“E’ impressionante la sciagurata leggerezza con cui il governo comunica di attaccarsi a una sentenza della Corte di Cassazione che sconfesserebbe il Consiglio di Stato che si è espresso sui bandi. La Cassazione infatti solleva solo un vizio di forma e non di merito. Il tema bandi c’è e rimane, i bandi sono da fare. Così come fa paura, per le conseguenze su territori e Comuni, la propaganda senza fondamento con cui si vuole abbindolare l’Europa dicendo ad essa che in italia ci sono fin troppe spiagge libere (su cui fare i bandi per nuove concessioni), mentre le attuali concessioni sono limitate (quindi da non mettere a bando). E’ inconcepibile mettere il turismo balneare, le imprese, i lavoratori, gli enti locali in un punto vicino al non ritorno”  prosegue Gnassi.

“Questa farsa deve finire, non si può continuare a lasciare nell’incertezza e ora mettere anche di fronte a conseguenze legali tutti gli operatori e i territori di un settore nevralgico per il nostro turismo, quello balneare, e per la nostra economia. Senza per altro dare nessuna possibilità di programmazione e investimenti su un patrimonio paesaggistico, turistico, economico e lavorativo del Paese fatto di circa 8000 chilometri di coste e spiagge, 27.000 imprese e centinaia di migliaia di lavoratori. In questo senso ho presentato a nome del Pd un ordine del giorno con cui chiediamo che il governo “provveda con urgenza in relazione alla Bolkestein a definire una norma nazionale anche esercitando la delega legislativa disposta dalla legge per la concorrenza 2021, per consentire l’avvio delle procedure di evidenza pubblica finalizzate al rilascio dei nuovi provvedimenti concessori”. Senza procedere così si produrrà una cosa mai vista per il turismo italiano. Siamo ben oltre ‘armiamoci e partite’. La ministra Santanché che dice “non è un problema mio, non ho la delega“. Salvini che vuole prorogare sine die dicendo all’Europa ce ne freghiamo di te, il ministro Fitto che chiede a Salvini se fa davvero, Fratelli d’italia che fa comunicati stampa. Siamo dentro a una forma patologica di menefreghismo o egoismo istituzionale con vista sulle elezioni Europee. Aggirando scientemente una questione assolutamente delicata e pericolosa per l’Italia, per la sua credibilità, per il turismo del Paese, per la sua competitività, per gli operatori e le amministrazioni locali”.

“Le questioni anche complesse e impegnative vanno affrontate. Chi amministra e governa lo deve fare. Scappare e scaricare su altri non fa né onore né gli interessi del Paese e lascia un settore come questo allo sbando”.conclude il parlamentare.