HomePoliticaGnassi: “Il turismo non è certo aumentato grazie alla Venere della Santanchè”

Il deputato PD sul Ddl Guide Turistiche: "Gli enti territoriali non sono stati coinvolti”


Gnassi: “Il turismo non è certo aumentato grazie alla Venere della Santanchè”


7 Dicembre 2023 / Redazione

“Per il Partito Democratico il turismo rappresenta davvero una delle industrie strategiche del Paese. Questo provvedimento, di cui ci siamo occupati anche nella scorsa legislatura, è necessario e auspicato e sta dentro gli obiettivi del Pnrr, però sono mancate e sono state bocciate proposte che sicuramente avrebbero potuto renderlo migliore. Il turismo è un grande settore; contribuisce al 13% del Pil e ha bisogno di un pensiero strategico e di una politica industriale. Non servono slogan e propaganda. Accreditare ad esempio gli aumenti degli arrivi internazionali all’operazione Open to Meraviglia e alla reinterpretazione della Venere di Botticelli come simbolo italiano è roba da spot politico che dura il tempo dello spot. In Europa, Francia, Spagna e Italia dopo il Covid aumentano gli stranieri e gli arrivi internazionali perché si è tornati a viaggiare con gli aerei. Ma attenzione, a fine anno alla domanda interna gli italiani colpiti dall’inflazione si sono spostati di meno. La domanda interna ha sofferenze.”. Così, in Aula, il deputato del Partito Democratico Andrea Gnassi, dichiarando che il provvedimento è utile ma andava qualificato e migliorato. Da qui il voto di astensione del Pd sul Ddl guide turistiche.

“Strutturare politiche significa che vanno fatti provvedimenti su ricerca e sviluppo e vanno forniti sostegni alle imprese turistiche e strumenti per la riqualificazione urbana. E non solo sulla promozione. Servono interventi e azioni costanti nel tempo per un’industria potente. Non si sa che fine abbiano fatto i 2,4 miliardi del Pnrr sul turismo, a parte gli interventi ad esempio per le imprese già fatti con il governo Draghi. Le guide turistiche sono parte importanti di una strategia turistica e far sì che possano avere un percorso di formazione e abbiano conoscenza sull’enorme patrimonio artistico, naturale, culturale dei territori italiani in cui esercitano la professione qualifica il turismo e la stessa professione. È una cosa importante che non è stata fatta” ha concluso Gnassi.