Home___primopianoHanno abbattuto il mio fratello di sangue

Si può sviluppare un rapporto profondo anche con un albero? Io da bambino non avevo dubbi


Hanno abbattuto il mio fratello di sangue


17 Dicembre 2023 / Giuliano Bonizzato

A me, appassionato fin da bambino di films Western, quella faccenda del ‘fratello di sangue’ mi aveva sempre colpito. Le cose andavano pressappoco così. Il cow-boy buono (ma poteva essere anche una ‘giacca blu’, una guida, uno sceriffo e via dicendo, insomma l’eroe della storia) salvava un indiano dall’assalto di un puma, oppure dalla morte per sete nel deserto, o dall’impiccagione da parte dei coloni razzisti. L’indiano, a sua volta gli ricambiava il favore, di solito facendo fuori con una freccia il pistolero che tentava di colpirlo alle spalle.

A questo punto la conclusione era inevitabile. L’indiano e il bianco tiravano fuori i rispettivi coltelli, si praticavano un taglietto nella mano, e mescolavano i loro globuli rossi. Mai e poi mai, da quel momento, si sarebbero potuti combattere. Erano diventati, per l’appunto, fratelli di sangue. Il che, bisogna convenirne, rappresenta qualcosa di più che essere semplici amici.

Fu così che quando, a dieci anni, mi punsi per sbaglio un dito mentre stavo incidendo con un temperino le mie iniziali sulla corteccia di un giovane platano, mi venne da fantasticare che il mio sangue, mescolandosi con la linfa dell’albero potesse aver creato tra me e lui, un rapporto particolare. Una fratellanza, appunto…

Il platano cresceva assieme a me, (anche se io quasi non me ne accorgevo, considerato che gli passavo davanti tutti i giorni), le iniziali incise sbiadirono a poco a poco, fino a scomparire, i decenni si accumularono uno sull’altro, ma l’albero era sempre lì, grande ora, e imponente, a ricordarmi quella mia lontana fantasia di ragazzino. Fino alla scorsa settimana. Dicono che sono venuti due tizi con un giubbotto arancione, che l’hanno assassinato, rapidamente, con una sega elettrica. Così. Senza preavviso. Senza un processo.
Come succedeva agli indiani nei film Western.
Senza che io potessi difenderlo.

Giuliano Bonizzato