I Comuni della Romagna sostengono Rimini capitale italiana della cultura
5 Settembre 2023 / Redazione
A poco più di venti giorni dal “click day”, quando sarà ufficialmente depositato il dossier di candidatura di Rimini a Capitale della Cultura 2026, continua il percorso di confronto e condivisione sulle linee guida che stanno orientando la costruzione di questo ambizioso progetto che parte dalla città per abbracciare l’intero territorio. Dopo il partecipato incontro della scorsa settimana al cinema Fulgor con il mondo delle associazioni comunali e provinciali e degli stakeholder, questa mattina il percorso di partecipazione è proseguito con la presentazione dell’ossatura del dossier agli amministratori dei comuni della provincia, parte integrante del progetto.
“Il 27 settembre depositeremo ufficialmente il dossier di candidatura di Rimini a Capitale della Cultura 2026 – ha ricordato in apertura di incontro il sindaco Jamil Sadegholvaad – siamo dunque arrivati al rush finale di questo percorso, che presenta due importanti novità dopo il nostro ultimo incontro. Innanzitutto il sostegno della Regione e dei sindaci della Romagna colpita dall’alluvione, considerando questa candidatura come il simbolo di una rinascita di una terra comune. La seconda novità è la decisione del Comune di Carpi di rinunciare all’annunciata candidatura per sostenere quella di Rimini. Ringrazio ancora una volta il sindaco e la comunità di Carpi per questo gesto”.
Sono quindi gli ultimi giorni di intenso lavoro per il team che sta lavorando all’elaborazione del progetto, coordinato da Paolo Verri e diretto da Francesca Bertoglio e Cristina Carlini, frutto di un intenso processo partecipativo che ha portato ad incontrare oltre 170 soggetti, tra singoli e associazioni, da cui sono stati raccoli stimoli, suggestioni, critiche.
“Un dossier che si sta delineando come inedito rispetto agli standard delle altre città che in passato hanno avanzato formalmente la loro candidatura – prosegue il sindaco – E’ un dossier che guarda soprattutto in avanti, cioè di quello che il nostro territorio può fare e dare nel presente e nel futuro alla cultura italiana nel senso più esteso del termine. C’è per questo un’attenzione particolare alla fascia giovanile. L’idea è quella di presentarci per quello che abbiamo da dare in prospettiva, sulla base di quelle che sono le nostre peculiarità e la nostra storia”.
Cinque gli ambiti che compongono il dossier, illustrati nell’incontro da Verri e Carlini: l’ambiente, con un focus sulla Rimini verde e blu e le sfide della sostenibilità ambientale; , le nuove generazioni, il target a cui il progetto dedica un’attenzione particolare quali protagonisti attivi del percorso culturale del territorio; le persone e il corpo; le lingue, partendo da Rimini quale Babele contemporanea. Infine il territorio, con uno sguardo alle terre di Romagna.
Il dossier è quindi “virato in una sorta di Piano strategico della Cultura dell’area riminese – sottolinea il sindaco – seguendo metodologicamente le direttrici di Romagna Next. Ci sono tante azioni previste dal dossier che, anche a prescindere dall’esito della candidatura, dovremo portare avanti insieme”.
La road map delle prossime intense settimane prevede la conclusione del percorso di restituzione del lavoro che sta portando alla costruzione del dossier, che sarà formalmente consegnato il 27 settembre. Un momento che sarà suggellato da una cerimonia formale al Teatro Galli, seguito da una grande festa in piazza, con una maratona di concerti che vedrà alternarsi sul palcoscenico musicisti, band e artisti riminesi e romagnoli. Altro appuntamento lunedì 9 ottobre, con Rimini che insieme ad altri 160 teatri italiani parteciperà al progetto di Marco Paolini dedicato al 60esimo anniversario della caduta della frana del Vajont. A metà dicembre sarà invece resa nota la short list delle città finaliste in corsa per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2026.