HomePoliticaI giovani musulmani di Rimini: “Il nostro Ramadan più triste con Gaza negli occhi”

“Appello alla comunità internazionale: cessare il fuoco, dialogare e trovare una soluzione”


I giovani musulmani di Rimini: “Il nostro Ramadan più triste con Gaza negli occhi”


12 Marzo 2024 / Redazione

Il mese di Ramadan – scrivono i giovani musulmani riminesi – quest’anno è iniziato in uno dei momenti più tristi e bui di tutta la storia del mondo Arabo. La tragedia di Gaza incombe nei cuori di tutta la comunità Islamica, a Gaza questo Ramadan per molti sarà vissuto nella fame e nella carestia. Il nostro appello alla comunità internazionale è quello di cessare il fuoco, di dialogare e di trovare una soluzione a una situazione assolutamente grave che ha ripercussioni non solo sulla Palestina e la Terra Santa, ma in tutta la regione mediorientale”.

“Il digiuno di Ramadan, uno dei cinque pilastri dell’Islam, che cade nel mese omonimo del calendario lunare islamico, – continua la nota – ha dunque scadenza mobile: durante il mese lunare si osserva il digiuno rituale; dall’alba al tramonto, chi ha tempo si reca in Moschea per fare le preghiere serali, che durano circa un’ora. Durante il Ramadan, si digiuna evitando cibo, bevande, fumo e quanto stimoli i sensi durante le ore diurne. Digiunare comprende devozione, autodisciplina, empatia per coloro che soffrono, essere grati del cibo e dell’acqua, di cui si riconosce il valore, attraverso la privazione. Il Ramadan è un momento di gioia e condivisione, con le famiglie che si riuniscono per la rottura del digiuno serale: prima si mangiano datteri e si beve un bicchiere d’acqua, e poi segue il pasto chiamato Iftar”.

Il mese sacro culmina concludono  i giovani musulmani riminesi – con la celebrazione della festa di Eid al-Fitr, la preghiera comunitaria e il versamento della zakat, che non è un’elemosina, ma un atto doveroso e obbligo sociale regolamentato; si versa una parte calcolata sui propri guadagni e risparmi, prima della preghiera comunitaria finale, ed è utilizzataper opere caritatevoli all’interno della comunità”.