I matrimoni costano, il centrodestra non si sposa e i 5 Stelle non scelgono. Ma come salvare il capriolo?
31 Luglio 2021 / Maurizio Melucci
I matrimoni a Rimini costano troppo
Il Comune di Rimini ha comunicato la possibilità di sposarsi in una nuova location: la Villa Des Verges.
Ritengo tuttavia che la promozione della destinazione Rimini come sede di celebrazione di matrimoni con sposi che provengono da altre località abbia un difetto. Grande. Il costo per svolgere la cerimonia in una delle sedi di Rimini costa troppo. Ad esempio Villa Des Verges l’ultima new entry richiede 2.500 euro.
Per svolgere un matrimonio al Lapidario, presso il museo di Rimini di domenica mattina, il costo è stato di 300 euro per il Comune di Rimini e di 430 euro per Visit Rimini. Totale 730 euro. Un matrimonio tra un iscritto all’anagrafe di Rimini e un residente all’estero.
Una cifra che ritengo decisamente esagerata per due buone ragioni. Se Rimini vuole diventare una meta per matrimoni deve essere competitiva con le altre località italiane, più attraenti di Rimini, che offrono matrimoni. A Verona la casa di Giulietta viene concessa a 800 euro con la presenza di un musicista. Anche le altre prestigiose sedi per matrimoni di Verona non superano gli 800 euro.
A Firenze nella sala Rossa di Palazzo Vecchio il costo è di 800 euro per un matrimonio fuori orario di servizio se uno degli sposi è fiorentino. Il matrimonio in orario ufficio è gratuito. Potrei continuare con altre località importanti italiane.
A Rimini invece i costi sono molto diversi e molto più cari ma senza fornire particolari servizi. Un semplice impianto audio con delle musiche di Fellini. Non un regalo alla sposa e allo sposo per ricordare l’avvenimento. In conclusione, un costo molto elevato per un servizio essenziale, che nel caso del museo non comporta neanche personale aggiuntivo. Non penso che questo sia il modo per promuovere Rimini città dei matrimoni.
Elezioni amministrative
Centrodestra
Nulla. Non ci sono più parole. Passano i giorni, passano le settimane, passano i mesi ma il candidato del centrodestra per il comune di Rimini non esce. Siamo sempre fermi ai soliti nomi. Ceccarelli, Indino, Ravaglioli e Barboni. Si voterà molto probabilmente il 3 e 4 ottobre. Entro fine agosto occorre definire le liste. Quello che balza agli occhi è che non c’è nessuno in grado di decidere. Troppe le divisioni tra le forze politiche del centrodestra e perfino le spaccature dentro ciascuna forza politica, a iniziare dalla Lega. L’ex sindaco di Bellaria, Enzo Ceccarelli, ha iniziato la campagna elettorale. Non si sa a nome di chi. Una nota di colore in questo grigio politico in cui è sprofondato il centrodestra. A Teramo in tanti tifano per la candidatura di Antonio Barboni. Infatti Antonio Barboni vi è nato e si è anche diplomato al Liceo Classico Delfico. Una nota di colore, appunto.
Centrosinistra
Il lavoro del candidato a sindaco Jamil Sadegholvaad insieme a Chiara Bellini indicata come futura Vicesindaca procede in modo spedito. Presentato il programma (almeno i punti essenziali) nei giorni scorsi, decisa le sede del comitato elettorale, ora si sta predisponendo il calendario delle iniziative. Non è semplice, con il mese di agosto nel mezzo. Il via vero e proprio scatterà fra fine agosto e i primi di settembre. Ora le forze politiche della coalizione di centrosinistra dovranno individuare le candidature per le liste del consiglio comunale. Un lavoro importante che può contribuire in modo decisivo alla vittoria. All’appello mancano ancora i 5 Stelle. Non è ancora chiaro come intendono presentarsi alle elezioni. Se in solitario oppure in coalizione con altri (centrosinistra?). Si vedrà nelle prossime settimane
Il capriolo
Sono giorni che si sta tentando di salvare un capriolo bloccato nel recinto dell’aeroporto di Rimini. Lo spostamento è necessario per garantire la sicurezza dell’aeroporto. Sarebbe un problema serio se il capriolo avesse un impatto con un aereo. Ma quello che non capisco è perché sia così difficile. Il dibattito è tra catturarlo vivo oppure ucciderlo. Mi chiedo: a Rimini non vi è nessuno attrezzato a sparare fiale di narcotico invece di proiettili? Normalmente si fa così per risolvere questi problemi, evitando inutili sentenze di morte. Ma abbiamo scoperto che è proprio così, devono arrivare super-esperti da Modena e si annunciano droni. Ora.
Maurizio Melucci