“Tutto parte da quell’allerta rossa del 16 maggio scorso. Sembrava impossibile solo ipotizzare il disastro idrogeologico che ha colpito la nostra regione. Ed invece è venuto giù l’inferno”.
Ecco allora che la macchina della Protezione Civile dell’Unione Valconca si mobilita e mette in campo 25 volontari operativi sul territorio e 10 in attesa con disponibilità dichiarata.
Con squadre di 3/4 volontari su mezzi attrezzati con motopompe, motoseghe, gruppi elettrogeni, hanno iniziato a monitorare il territorio dei 9 comuni della Valconca, sorvegliando fiumi e torrenti a rischio esondazione, liberando strade da alberi caduti e segnalando frane e smottamenti.
Anche se in modo meno virulento che nel Cesenate/Forlivese/Ravennate, l’emergenza sui nostri comuni ha preteso un attento monitoraggio che grazie anche al G.I.V Valconca, si è limitato il disagio.
Nel frattempo arriva dal Coordinamento provinciale della protezione Civile di Rimini la disperata richiesta di intervenire nelle province allagate della Romagna.
“I volontari operativi del GIV – raccontano – seppur affaticati del lavoro fatto nei nostri comuni non ci hanno pensato su un secondo, hanno iniziato missioni di soccorso prima a Riccione, Faenza, poi a Forlì. Un lavoro di squadra che grazie anche ai volontari coinvolti per il lavaggio dei mezzi e delle motopompe, pronte così per le missioni del giorno dopo. Rientrati ogni giorno sporchi di fango senza un lamento, stanchi ma con il sorriso sulle labbra, perché il bene si fa in silenzio”.
Un’attività che prosegue ancora, con missioni giornaliere di squadre GIV di 4/5 volontari che sotto il coordinamento di Elena Castiello e Enzo Natali andrà avanti fino a che c’è ne sarà bisogno: “Perché il motto del nostro GIV è e sarà: dove c’è emergenza e bisogno di competenza e professionalità noi ci siamo”.