Home___primopianoIl “cassone riminese” apre a Bologna in via Zamboni ma Italia Nostra si ribella

Secondo l'associazione la piada è «un prodotto che oggi rischia di cadere nelle mani dell’industria alimentare e della grande distribuzione e di venire standardizzato»


Il “cassone riminese” apre a Bologna in via Zamboni ma Italia Nostra si ribella


16 Ottobre 2024 / Redazione

Dopo oltre sei anni di chiusura, la storica libreria Edagricole Calderini di via Zamboni 18, nel cuore di Bologna, si trasformerà in una piadineria. Il Comune ha infatti autorizzato la nascita di “Bello Garno – Il cassone Riminese”, in base al regolamento sul commercio nelle aree urbane di particolare valore culturale. L’iniziativa rientra in un progetto di rigenerazione urbana che punta a valorizzare e tutelare il centro storico, con un richiamo alla presenza dei portici bolognesi, patrimonio dell’umanità UNESCO.

L’operazione è guidata da Ferruccio Perdisa, discendente del fondatore dell’Edagricole, insieme al socio Fabio Pasini della Pasticceria Gamberini e Andrea Semprini, esperto di piadina del centro storico di Verucchio e con locale anche a Rimini. I promotori sottolineano l’importanza di preservare l’artigianalità della piadina, proteggendola dal rischio di standardizzazione da parte dell’industria alimentare e della grande distribuzione. “Bello Garno” è già presente a Bologna in via Ugo Bassi.

Tutto bene dunque? Neanche per sogno. L’iniziativa non ha trovato il gradimemento di Italia Nostra, che richiama il regolamento Unesco. Secondo l’associazione, le concessioni dovrebbero essere limitate a attività tradizionali che riflettano l’identità culturale collettiva, mettendo in dubbio la coerenza del progetto con questi principi. E la piada, si sa, di tradizionale non ha nulla, invadendo Bologna dalla remota Romagna. Non valgono per essa le regole Unesco per cui i permessi valgono per «locali, a chiunque appartenenti, nei quali si svolgono attività di artigianato tradizionale e altre attività commerciali tradizionali, riconosciute quali espressione dell’identità culturale collettiva».  Invece secondo Italia Nostra la piada è «un prodotto che oggi, come tanti altri, rischia di cadere nelle mani dell’industria alimentare e della grande distribuzione, e di venire standardizzato».

Nel frattempo, i cartelli che annunciano l’apertura di “BELLO GARNO” sono già apparsi in via Zamboni, poco prima della Pinacoteca della Fondazione del Monte, suscitando curiosità e dibattiti tra cittadini e associazioni. Intanto Bello Garno ha in programma altre nuove aperture a Forlì e a San Marino.

 

 


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