Il Consiglio dei ministri approva la riforma sulle concessioni balneari: ecco il decreto
4 Settembre 2024 / Redazione
Via libera dal Consiglio dei ministri alla riforma delle concessioni balneari, contenuta in un decreto legge su materie oggetto di procedure d’infrazione europee.
Lo si apprende da fonti di governo.
La questione della riforma delle concessioni balneari, a quanto si apprende, è stata al centro di un vertice fra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, prima del Consiglio dei ministri. Al vertice hanno partecipato anche il leader di Noi moderati Maurizio Lupi e il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto.
In riferimento “alla procedura di infrazione sulle concessioni balneari, la collaborazione tra Roma e Bruxelles ha consentito di trovare un punto di equilibrio tra la necessità di aprire il mercato delle concessioni e l’opportunità di tutelare le legittime aspettative degli attuali concessionari, permettendo di concludere un’annosa e complessa questione di particolare rilievo per la nostra Nazione”. Lo afferma una nota di Palazzo Chigi dopo il via libera del Consiglio dei ministri alla riforma delle concessioni balneari nell’ambito di un decreto legge che “consentirà di agevolare la chiusura di 16 casi di infrazione e di un caso EU Pilot”.
Ue: ‘Accogliamo la decisione del governo sui Balneari’
“La Commissione accoglie con favore la decisione odierna dell’Italia sul caso delle concessioni balneari. Ciò fa seguito a scambi costruttivi attraverso i quali la Commissione e le autorità italiane hanno raggiunto un’intesa comune sul quadro legislativo della riforma delle concessioni balneari italiane alla luce del diritto dell’Ue, con una soluzione globale, aperta e non discriminatoria che copra tutte le concessioni da attuare entro i prossimi tre anni”. E’ quanto spiega una portavoce della Commissione Ue.
La bozzadel decreto
La concessioni balneari sono prorogate fino al settembre 2027 ma in caso di ragioni oggettive che impediscono il completamento della procedura di gara possono essere ulteriormente rimandate al 31 marzo 2028.
E’ quanto prevede la bozza del decreto contenente “Disposizioni urgenti in materia di concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali perfinalità turistico-ricreative e sportive” in arrivo oggi all’esame del Consiglio dei Ministri. Nel caso di un nuovo concessionario, il concessionario uscente avrà “diritto al riconoscimento di un indennizzo a carico del concessionario subentrante”. Lo si legge nella bozza del decreto con le disposizioni sulle concessioni balneari. L’indennizzo è “pari al valore degli investimenti effettuati e non ancora ammortizzati al termine della concessione, compresi gli investimenti effettuati in conseguenza di eventi calamitosi debitamente dichiarati dalle autorità competenti o in conseguenza di sopravvenuti obblighi di legge, al netto” di aiuti o sovvenzioni pubbliche, e “pari a quanto necessario per garantire al concessionario uscente un’equa remunerazione sugli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni”. Quest’ammontare, si precisa, andrà stabilito sulla base dei criteri previsti con decreto del Mit, di concerto con il Mef, da adottare entro il 31 marzo 2025.
Le procedure di gara per le nuove concessioni balneari dovranno essere avviate “almeno sei mesi prima della scadenza” della concessione. Per la prima applicazione delle nuove norme l’avvio delle gare dovrà comunque scattare entro e non oltre il 30 giugno 2027. Per quanto riguarda la durata della concessione, si stabilisce che: non sia “inferiore ai cinque anni e non superiore ai venti anni” ed sia “pari il tempo necessario a garantire l’ammortamento e l’equa remunerazione degli investimenti previsti dal piano economico-finanziario dell’aggiudicatario”.
“Entro il 31 luglio 2027” il ministro delle infrastrutture e dei trasporti dovrà trasmette alle Camere una relazione sullo “stato delle procedure selettive al 30 giugno 2027, evidenziando in particolare l’esito delle procedure concluse e, per quelle non concluse, le ragioni che ne abbiano eventualmente impedito la conclusione”. Inoltre il ministro dovrà anche trasmettere alle Camere, “entro il 30 giugno 2028”, una relazione finale sulla “conclusione delle procedure selettive sul territorio nazionale”.
“In merito al lavoro del governo sui balneari, le prime indiscrezioni sono a dir poco surreali. Una proroga triennale per le attuali concessioni, già dichiarate illegittime dal Consiglio di Stato, sarebbe davvero la pagliacciata finale del governo Meloni, dopo due anni di immobilismo totale. Una sonora pernacchia all’Ue, che ormai da anni chiede di aprire il settore alla concorrenza. Quello che purtroppo le forze di Centrodestra non comprendono è che così il settore verrà condannato a una paralisi cronica per altri tre anni, anche perché gli attuali concessionari non avranno alcun interesse a realizzare investimenti e a migliorare il settore.
Una mazzata fatale per l’offerta turistica balneare italiana, che in questa estate ha tirato avanti con una stasi al limite del grottesco. Le decisioni di Meloni, Salvini e Tajani vengono prese solo guardando al tornaconto elettorale e non al bene del paese. Relativamente alla crescita economica dello zero virgola a cui ci sta condannando Meloni, il turismo è “carburante” essenziale. Se davvero le decisioni del governo dovessero andare in questa dissennata direzione, rischiamo il disastro definitivo”. Così in una nota il vicepresidente M5s Mario Turco, coordinatore comitato Economia-Imprese, e il capogruppo M5s in comm. Finanze al Senato Marco Croatti.
(ANSA)