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La sentenza ribalta quella del Tar Emilia-Romagna, al locale era stata revocata la licenza


Il Consiglio di Stato salva il ristorante Rimini Key


17 Maggio 2024 / Redazione

Con sentenza (in allegato) il Consiglio di Stato ha annullato il provvedimento del Dirigente del Settore Attività Economiche del 2018 con cui è stata disposta la revoca dell’autorizzazione rilasciata il 1997 per lo svolgimento dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande. Di fatto la chiusura del locale.

Il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tar Emilia-Romagna che aveva dato ragione al Comune di Rimini e annullato il provvedimento di revoca della licenza del Comune.

Si tratta di una “storia” giudiziaria complessa che ha deversi risvolti.

Il Comune di Rimini contestava ai gestori del ristorante:

  • La presenza di una tettoia tamponata con pareti vetrate utilizzata come sala ristorante priva di titolo edilizio, essendo stata negata l’istanza di condono edilizio con provvedimento del 28 agosto 2014;
  • non risulta depositato alcun – certificato attestante l’idoneità statica delle strutture, che ne assicuri la perfetta stabilità e sicurezza al fine di evitare pericoli alla pubblica incolumità

Il Consiglio di Stato ha contestato entrambe le motivazione a supporto della revoca delle licenza.

Scrivono i giudici del Consiglio di Stato:

  • “Il provvedimento di revoca risale al 7 dicembre 2018, e dunque è successivo di più di quattro anni rispetto al diniego di condono (in data 28 agosto 2014), peraltro fatto oggetto di ricorso straordinario. Non possono dunque ravvisarsi sopravvenuti motivi di pubblico interesse, ovvero un mutamento della situazione di fatto non prevedibile al momento della sua emanazione, presupposti del provvedimento di revoca (secondo quanto previsto dall’art. 21-quinquies della legge n. 241 del 1990) espressamente richiamati nel corpo del provvedimento.
  • “E’ incontestato che Rimini Key abbia prodotto il certificato di collaudo statico in data 16 gennaio 2019, mentre il certificato di idoneità statica non era dovuto avendo la tettoia una superficie di mq. 139,00, e dunque inferiore ai 450 m.c della legge n. 47 del 1985.
  • Il collegio del Consiglio di Stato rileva che il il Comune di Rimini non ha mai fatto richiesta della documentazione di cui si lamentava la mancanza,

Per queste ragioni “l’appello va accolto; per l’effetto, in riforma della sentenza appellata, va accolto il ricorso di primo grado, con conseguente annullamento (sotto il profilo del vizio motivazionale) del provvedimento impugnato, salve le ulteriori valutazioni dell’amministrazione comunale.”

La gestione di Rimini Key aveva anche ottenuto l’usucapione dell’area di proprietà demaniale con sentenza  del Tribunale di Rimini n. 500 del 2014, confermata dalla sentenza n. 520 del 2018 della Corte d’Appello di Bologna.

Hanno difeso la gestione di Rimini Key gli avvocati Stefano Barbiani e Antonino Morello. Il Comune di Rimini con Assunta Fontemaggi e Federico Gualandi

La sentenza del Consiglio Di stato del 16 maggio 2024